Laura Pausini STA TORNANDO: ormai è epidemia nazionale

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Paura, ansia, terrore. Da giorni ormai vivo con questi stati d’animo. Girare per Roma è praticamente diventato un incubo ad occhi aperti. Ovunque tu vada c’è il suo sguardo che ti segue, ti perseguita, annunciando il suo imminente ritorno. Mancano ancora 7 mesi? E STICAZZI, perché lei è lì, tipo gufo sulla spalla, a ricordartelo. Un countdown perenne, quotidiano, quasi territoriale. Perché il suo faccione lo vedi in edicola, alla stazione Termini, sui palazzi, sui cartelloni stradali, ed ora anche sugli autobus. Pure sui cazzo di autobus porca la mignotta!

E’ ossessiva, onnipresente, martellante, fastidiosa e megalomane. E’ la poraccia dei Centri Dimagranti Sobrino? No, casomai è il caso zero, quello mai iniziato, il ‘prima la cura’. E’ Laura Pausini. Garbatella/Ponte Milvio. In mezzo al traffico, incolonnato, su Lungotevere. Praticamente un’ora, a passo d’uomo, con lei davanti. A fissarmi. E’ stato a dir poco traumatico, non potevo uscirne, non potevo evitarla, è ovunque, mi segue, da giorni, sotto varie forme. E a questo punto mi chiedo. Possiamo sopportare altri 7 mesi così? Fermatela, prima che compri pure i rotoli della carta igienica del cesso per pubblicizzare il suo fottuto ritorno. A meno che non l’abbia già fatto…

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