Nightmare: Recensione in Anteprima

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Nightmare
Recensione in Anteprima
Uscita in Sala: 27 agosto
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Da anni Michael Bay e la sua Platinum Dunes fanno infuriare i fan del genere horror riportando al cinema cult del passato. Nel giro di un lustro è successo con Amityville Horror, Non Aprite quella Porta e Venerdì 13. 50 milioni di dollari complessivi di budget, per 320 milioni di dollari incassati in tutto il mondo. Dinanzi a numeri simili, perché fermarsi? La ruota del remake assassino si è così fermata sull’unico titolo probabilmente realmente intoccabile, perché interpretato da un’icona priva di ‘maschera’ e di conseguenza indissolubilmente legata all’attore che ha contribuito a renderla leggenda. Freddy Krueger è Robert Englud e Robert Englund è Freddy Krueger. Da sempre. Provare a riportare in vita un mito come Nightmare, attraverso un remake dell’originale del 1984 di Wes Craven, cambiando il volto al protagonista, era quindi un suicidio, confermatosi tale a visione avvenuta.

Trovato il nuovo Freddy, ovvero l’apprezzato ed indubbiamente talentuoso Jackie Earle Haley, tutto è poi finito nelle mani di Samuel Bayer, “giovane” di 48 anni al suo esordio cinematografico. Regista di decine di video musicali, tra i quali il celebre Smells Like Teen Spirit dei Nirvana, e di centinaia di spot tv, Bayer si è palesemente ritrovato dinanzi ad un ostacolo più grande di lui, finendo per sbatterci la testa, più e più volte. Maledettamente ‘videoclipparo’ e fastidiosamente patinato, questo nuovo Nightmare finisce per non essere neanche lontanamente paragonabile al capolavoro originale, risultando un grottesco incrocio tra O.C. e un mediocre horror contemporaneo, privo quindi di quelle atmosfere ’sporche’, angoscianti, claustrofobiche, inquietanti e a tratti divertenti che hanno reso intoccabile e per l’appunto non replicabile il film dell’84.

111 milioni di dollari incassati in tutto il mondo. La critica stronca, i fan si incazzano, ma il botteghino applaude, sempre, tanto da far nascere nuovi progetti, come sempre legati ad altri maledetti remake. Anche dinanzi a questo contestatissimo Nightmare la Platinum e Michael Bay possono dirsi più che soddisfatti, tanto da aver subito messo in cantiere l’ovvio sequel. L’impronta stilistica è ormai sempre la stessa. Registi sconosciuti, presi quasi sempre dal mondo della tv, attori giovani, bellissimi, in cerca di fama, da pagare due dollari, budget ridotti fino all’osso, campagne di lancio martellanti, e classici dell’orrore da riportare in vita, facendo leva tanto sulla rabbia dei fan quanto sulla loro voglia di rivedere in sala un mito d’infanzia.

Nightmare ovviamente non esce da questi semplici ed ormai risaputi canoni, amplificandoli addirittura all’ennesima potenza. Mai veramente pauroso, o anche solo angosciante, e a tratti paradossalmente noioso, questo insensato remake delude sotto tutti i punti di vista. Se la regia non stupisce, convincendo davvero raramente e mostrando una evidente inadeguatezza al genere horror, lo script di certo non l’aiuta, a causa dei soliti dialoghi da far cadere le braccia e agli immancabili personaggi tagliati con l’accetta, trascinati per i capelli attraverso una storia che procede a scatti, in maniera poco fluida e inutilmente misteriosa, visto che tutti sanno chi è Freddy Krueger, saltando come un ossesso tra sogno e realtà, in una Elm Street che sembra Beverly Hills e con una serie di protagonisti usciti dalla porta di servizio di Gossip Girl, per quanto sempre maledettamente tirati a lucido.

Chiamato a far dimenticare, o per lo meno a non far rimpiangere eccessivamente, Robert Englund, Jackie Earle Haley porta in sala un Freddy Krueger inedito. Ancora più ustionato, e ancora più mostruoso, il Freddy di Haley si dimentica di gigioneggiare, come faceva magnificamente l’originale, lasciando ai ricordi dei fan la straordinaria ironia di Englund per diventare ancora più sadico e maledettamente cattivo, tanto da concedersi pochissime battute. Una scelta curiosa, e anche logica, in modo da evitare una macchietta che non avrebbe avuto storia, però poco riuscita, a causa di una fisicità mancata e ad un evoluzione troppo marcata rispetto al personaggio originale, talmente entrato nell’immaginario collettivo da non poter proprio ‘accettare’ un cambiamento così radicale.

Privato di tutte quelle caratteristiche che rendono ancora oggi unico l’originale, il film delude anche dal punto di vista prettamente attoriale, con Rooney Mara, da poco ufficializzata nei panni di Lisbeth Salander nel remake hollywoodiano di Uomini che Odiano le Donne, tanto recitativamente ‘frigida’ da far rimpiangere la Heather Langenkamp del film di Craven, sempre nei panni di Nancy. Nettamente inferiore a tutti i remake horror firmati Platinum visti fino ad oggi in sala, questo nuovo Nightmare meriterebbe di morire qui. Peccato che non solo ciò non accadrà, ma sicuramente altri cult horror del passato arriveranno a fargli compagnia, per la gioia dei nostri nervi, sempre più incazzati, e per quella delle tasche di Michael Bay, sempre più maledettamente ricche.

Voto: 3,5

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