Kick-Ass: Recensione in Anteprima

Condividi

Kick-Ass
Recensione in Anteprima
Postata da me anche qui
Uscita in Sala: Boh

Uno dei migliori cinecomics degli ultimi anni probabilmente non arriverà mai nei cinema italiani. Ad oggi, incredibile ma vero, il sorprendente Kick-Ass di Matthew Vaughn non ha ancora trovato una distribuzione per il mercato nostrano. “Troppo rischioso, non avrebbe un target di riferimento“, si è detto, vista l’anticonvenzionalità di un titolo simile. Ed è vero. Kick-Ass è quanto di più distante ci possa essere da un cinecomics, ed è proprio per questo motivo che è unico nel suo genere!

Ironico, grottesco, citazionista, irriverente, violentissimo, surreale, divertente e decisamente politicamente scorretto, Kick-Ass porta i cinefumetti ad un livello superiore, traendone forza e prendendosene gioco, riuscendo ad amalgamare il tutto in 110 minuti di puro godimento, coinvolgendo ed appassionando. Registicamente originale, ed incredibilmente ben fatto, visto il relativo ‘low budget’ a disposizione, Kick-Ass abbandona i multimilionari effetti speciali tipici dei cinecomics degli ultimi anni per portare in sala protagonisti comuni, privi di superpoteri (da cui abbiamo imparato ‘derivano grandi responsabilità’), ma comunque pronti a trasformarsi in supereroi per affrontare l’atroce assuefazione dal crimine, ormai dilagante in una società sempre più egoista

Dave Lizewsk è un adolescente come tanti. Fanatico dei fumetti, passa metà delle giornate a masturbarsi in rete, sognando le enormi tette della propria professoressa e pensando a Katie Deauxma, la ragazza più bella della scuola, che ovviamente neanche sa che lui esiste. Rimasto solo con il padre un anno prima, per l’improvvisa morte della madre, Dave non è atletico, non fa sport, paga ogni giorno i bulli della scuola per evitare di essere picchiato e ha il solito gruppetto di amici sfigati con cui andare al cinema e leggere fumetti. Un vero e prorio “loser”, fino a quando non decide che è arrivato il momento di ‘cambiare’. Sconvolto dall’indifferenza della gente dinanzi al crimine e alla violenza gratuita, ormai dilagante, Dave si trasforma in un supereroe, privo di superpoteri e decisamente goffo… Kick-Ass! Fallita la prima missione ‘ufficiale’, con annessa aggressione, ricovero e 4 operazioni, Kick-Ass si ritrova al centro dell’interesse mediatico grazie ad un riuscito intervento su strada, diventando una celebrità di YouTube. Ormai popolarissimo, il supereroe senza superpoteri diventa un esempio per molti, come per un padre ed una figlia, Hit Girl e Big Daddy, pronti ad emularlo e a sconfiggere il ‘villain’ della città, tra sparatorie, bazooka e fiumi di sangue

Nato nel 2008, Kick-Ass è figlio di quel genio fumettaro di Mark Millar, già padre di Wanted e ‘rifinitore’ di tanti altri supereroi rivisti e corretti negli anni. A portarlo in sala c’ha invece pensato Matthew Vaughn, regista dell’incompreso Stardust e del prossimo X-Men, qui bravissimo nell’essere riuscito ad assemblare tutte le caratteristiche irriverenti che caratterizzano il fumetto di Millar, stravolgendone tra l’altro il finale.

Adolescenziale ma al tempo stesso ‘adulto’, nei temi trattati e nell’esplicitazione della violenza (negli States la visione è stata vietata ai minori di 14 anni), Kick-Ass prende il vero protagonista hollywoodiano degli ultimi 10 anni, il cinefumetto, e lo trasforma, modificandone il DNA. Basta supereroi con superpoteri, imbattibili e capaci di tutto. Basta ragni radiattivi o mutazioni genetiche. Per rimettere in sesto una società criminale e corrotta bastano anche delle persone ‘comuni’, dotate semplicemente di forza d’animo ed altruismo. Dave Lizewsk è esattamente Peter Parker ma senza poteri di nessun tipo. E’ un ragazzo qualunque, con una madre da andare periodicamente a trovare al cimitero e tanti ‘piccoli’ traumi che hanno fatto lievitare in lui rabbia e frustazione, da far sfogare una volta per tutte attraverso il suo alter-ego mascherato.

Attarverso un ritmo teso, mai noioso o anche solo banale, una sceneggiatura ricca di dialoghi irriverenti, scurrili e citazionisti, scene d’azione di livello e secchiate di violenza, mai censurata e anzi, spesso portata all’estremo, Matthew Vaughn stupisce, volando alto con un magnifico flashback fumettaro disegnato dallo stesso John Romita Jr., fumettista ufficiale del comic Marvel. A vestire i panni degli improbabili supereroi un nutrito gruppo di attori perfettamente in parte. Sorprendente lo sconosciuto Aaron Johnson, nei panni di Dave Lizewski/Kick-Ass, mentre è forse il miglior Nicolas Cage degli ultimi anni quello che vediamo sotto la maschera di Big Daddy, ex poliziotto pronto a tutto pur di vendicarsi con il criminale della città, ovvero un Mark Strong come sempre impeccabile, reo di avergli rovinato la vita e la carriera. A completare il quadro supereroistico l’incredibile tredicenne Chloë Moretz, fantastica Hit Girl, undicenne figlia ‘assassina’ di Nicolas Cage. Proprio questo personaggio, leggermente psicopatico, sadico e sboccato, negli Usa ha creato un vespaio di polemiche, portando il New York Times a definire l’intero film ’semplice spazzatura‘. Ce ne fosse altra, di spazzatura come questa, mi verrebbe di rispondere al giornalista in questione.

Brillante, trascinato da una colonna sonora tarantiniana, con riusciti omaggi ai cinecomics degli ultimi anni e al western, per certi versi fedelissimo al fumetto di Millar ed incredibilmente coinvolgente, Kick-Ass è forse una delle sorprese cinematografiche più riuscite di questo 2010. Che qualche casa di distribuzione lo porti immediatamente anche in Italia. Non farlo sarebbe un delitto.

Voto: 8

Autore

Articoli correlati

Impostazioni privacy