Cosa Voglio di Più: Recensione in Anteprima

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Cosa Voglio di Più
Recensione in Anteprima
Uscita in sala: 30 aprile
Postata da ME anche qui

In un paese in cui la crisi economica non è solo ‘mediatica’, come qualcuno vuole far credere, Silvio Soldini torna a rappresentarla in tutta la sua asprezza dopo l’apprezzato Giorni e Nuvole, portando in sala uno spaccato d’Italia reale, tangibile, tristemente attuale. Quell’Italia che difficilmente riesce ad arrivare alla fine del mese, in cui abbondano i ‘fuori busta’ in nero, con il mutuo ventennale da sopportare ed una monotona vita da cui fuggire di nascosto, tra relazioni extraconiugali e bugie.

Presentato ed applaudito al Festival di Berlino, Cosa Voglio di Più ci porta all’interno della famiglia media italiana, nel profondo nord, con due esistenze così distanti ed apparentemente solide e felici che casualmente si incontrano e si scontrano, finendo per stravolgersi l’un l’altro. Attento a seguirli costantemente come un’ombra, Soldini, che esagera in lentezza e ripetitività, si affida a due dei nostri migliori giovani attori in circolazione, ovvero un’inedita, “sessuale” e bravissima Alba Rohrwacher ed un combattuto ed intenso Pierfrancesco Favino, affiancati da colui che da tempo è forse il migliore attore ‘non protagonista’ del nostro cinema, ovvero Giuseppe Battiston.

Anna sembra essere felice. Ha un modesto impiego fisso che le piace, delle colleghe di lavoro con cui scherza e si confida, un capo che l’apprezza, un marito affettuoso, sempre gentile e premuroso, ma forse le manca qualcosa. Le manca uno stimolo, una responsabilità inedita da inserire in quella vita sempre uguale a se stessa che ormai la soffoca, giorno dopo giorno. Uno stimolo che ha una faccia e un nome, quella di Domenico, sposato e con due figli piccoli da mantenere, un lavoro opprimente ed una crisi economica che lo divora ora dopo ora. Tra i due scatta immediatamente la passione, quella fisica, sessuale. Menzogna dopo menzogna, il rapporto si complica, subentra il sentimento. Le ore passate in motel a fare sesso, gli sms inviati di nascosto e le telefonate fugaci si moltiplicano, ma possono bastare, o c’è bisogno di altro?

Attuale e incredibilmente reale, Cosa Voglio di Più riporta il cinema italiano a toccare quei temi che da sempre lo contraddistinguono, raccontando una storia semplice ma al tempo stesso complessa. Soldini porta in sala due esistenze che decidono di fuggire dai problemi che ritrovano ogni volta che tornano tra le quattro mura di casa, incontrandosi clandestinamente. Se Alba inconsciamente non riesce più a sopportare l’amorevole ma flemmatico compagno, Domenico non sa come riuscire a risolvere i problemi finanziari che lo riguardano, con una moglie che glielo rinfaccia quotidianamente e due figli piccoli da crescere.

Lento, attento ed introspettivo, Soldini costruisce la storia passo dopo passo, senza mai mollare i protagonisti, inseguendoli costantemente con la macchina da presa, in modo da riuscire a cogliere anche ogni minimo cambiamento emotivo. Un’ombra alle loro spalle che li accudisce, li osserva e li scuote. Peccato che per riuscirci il regista esageri, finendo per essere ridondante, quanto nello svolgimento dell’azione quanto nell’evolversi della trama, senza poi riuscire quasi mai a dare al tutto un senso che non puzzi di ‘già visto’.

Annunciato quasi come ’scabroso’, il film si concede diverse ed appassionate scene di sesso tra i due protagonisti, senza però mai addentrarsi più di tanto nei particolari, tanto da non scandalizzare affatto. Collante della ’storia’, il sesso unisce e scandisce gli incontri tra Alba Rohrwacher, tanto timida nella realtà quanto spregiudicata nel film, e Pierfrancesco Favino, tornato finalmente al cinema d’autore made in Italy, affiancati da un Giuseppe Battiston come suo solito in una forma smagliante. Eccessivamente lungo ed esageratamente scontato, Cosa Voglio di Più poggia indubbiamente le proprie basi su una regia solida ed attenta, un buonissimo cast ed un’idea diversa, forse più coraggiosa, di fare un tipo di cinema italiano che vada oltre a quello a cui ci siamo abituati in questi ultimi anni. Detto ciò, la pellicola non entusiasma o conquista più di tanto, facendosi vedere ed apprezzare ma sicuramente senza gridare al capolavoro. Pane e Tulipani e lo stesso Giorni e Nuvole erano e sono nettamente superiori.

Voto: 6,5

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