Scontro Tra Titani 3D: Recensione in Anteprima

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Scontro Tra Titani 3D
Recensione in Anteprima
Uscita: 19 aprile
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Cosa succederebbe se Mel Brooks incontrasse la mitologia greca? Probabilmente ne uscirebbe un capolavoro di pura demenzialità. Aspettando l’eventuale progetto del mitico Mel, a tentare involontariamente l’impresa c’hanno pensato Louis Leterrier e i produttori di questo imbarazzante Scontro tra Titani, riuscendoci appieno. Vergognosamente lanciato in 3D, per lucrare sul prezzo del biglietto, il film con la terza dimensione non ha nulla a che vedere, riuscendo addirittura a pagare pegno perdendo in luminosità e colore. Trascinato da dialoghi surreali, da prove recitative parodistiche, da effetti speciali poco strabilianti e da una regia che riesce ad annoiare anche dinanzi ad una storia simile, Clash of the Titans si candida da subito alle Pernacchie d’Oro del 2010.

3 anni dopo 300 di Zack Snyder Hollywood tenta di riprendere la strada del vecchio amato “‘peplum”, toppando in pieno. Nell’anno in cui Percy Jackson prova a ridare vita alla mitologia greca, Scontro tra Titani riesce addirittura a fare di peggio, umiliando lei, il genere ed il classico indimenticato di Desmond Davis del 1981, con Harry Hamlin nei panni del Perseo interpretato oggi da Sam Worthington, a cui conveniva probabilmente rimanere nel mondo di Pandora….

Nulla. In Clash of the Titans di Louis Laterrier non funziona nulla. I dialoghi, grotteschi per quanto imbarazzanti. Il notevole cast, forzato nel recitare in maniera fastidiosamente teatrale. I costumi, con gli Dei dell’Olimpo misteriosamente vestiti come I Cavalieri dello Zodiaco. L’azione, non eccelsa e tentennante nella sua evoluzione. La regia, incapace di andare oltre ad un fiume di suggestive panoramiche aeree. Gli effetti speciali, notevoli ma sicuramente non rivoluzionari. La sceneggiatura, scolastica e facilmente intuibile scena dopo scena. Il 3D, che è semplicemente una truffa ai danni dello spettatore, visto che è stato furbescamente introdotto a 50 giorni dall’arrivo in sala, finendo addirittura per penalizzare la pellicola, perchè inesistente e perchè capace di rovinarne la fotografia.

Nato da un Dio ma cresciuto come un uomo, Perseo è inerme nel salvare la sua famiglia da Hades, vendicativo dio infernale, imbrogliato dal fratello Zeus e confinato negli Inferi. Perseo, semi-Dio in terra, parte così in missione per sconfiggere Hades prima che questo si impadronisca del potere di Zeus e porti l’inferno sulla Terra, grazie alla propria micidiale arma, il terribile e leggendario Kraken. Guidando un gruppo di audaci guerrieri, Perseo parte così per un pericolosissimo viaggio nei mondi proibiti, combattendo diabolici demoni e spaventose bestie, incontrando Medusa e cavalcando l’alato Pegaso, per salvare gli umani dalla furia divina…

C’era attesa e curiosità attorno a questo remake, rischioso ma al tempo stesso ben visto dai tanti (tra i quali il sottoscritto) che hanno passato sognanti intere giornate davanti alla pellicola di Desmond Davis del 1981. Peccato che Louis Laterrier, chiamato a riprendersi dal poco amato Incredibile Hulk, e Phil Hay & Matt Manfredi, già sceneggiatori del terribile Aeon Flux, abbiano partorito un involontario action trash.

Questo Scontro tra Titani del 2010 ovviamente abbandona i magnifici e vintage effetti speciali in stop motion per spalancare il portone alla CG, facendo rimpiangere quegli strabilianti mostri di plastellina. Se la Medusa strisciante convince, almeno perchè per una volta originale, il gigantesco ed abominevole Kraken conquista, anche se per pochi ingiustificati e riusciti minuti. Fanno invece quasi sorridere i giganteschi e non convincenti scorpioni giganti, così come il mostruoso capo dei Djinn, Sheikh Suleiman, truccato e vestito come uno dei celebri cattivi dei Power Rangers televisivi.

In questo inferno filmico finiscono così per affondarci tutti: Sam Worthington, ovvero Perseo (capace di trasformarsi da un semplice pescatore al Guerriero dei Guerrieri in mezza scena) non riesce ad andare oltre ad un’unica espressione facciale; Gemma Arterton, più Fantaghirò che Io, visto che è uguale alla Martines di due decenni fa, si conferma un’eterna e gratuita promessa (anche se non si capisce per chi); Liam Neeson, con tanto di corazza luccicante, si è palesemente preso una vacanza dal cinema che conosce, concedendosi un paio di scene e nulla più; ed ovviamente lui, Ralph Fiennes, cattivo, cattivissimo come sempre più spesso gli capita, aspettando Voldemort ed il più redditizio Harry Potter. Tra i quattro, a salvarsi, è sicuramente quest’ultimo, con il quinto che non ti aspetti, ovvero Mads Mikkelsen, nei panni di Draco, ad essere però una spanna (ma ci voleva poco) sopra tutti gli altri.

Finalmente vivo con il riuscito ma velocissimo scontro finale tra il Kraken e Perseo, tra il mondo degli umani e quello degli Dei, il film paga comunque una produzione indifendibile sotto tutti i punti di vista. Visto con gli occhialetti ‘usa e getta’ Real 3D, la terza dimensione è assolutamente inesistente, tanto da consigliare vivamente una normale, meno fastidiosa e dispendiosa versione in 2D. Di Scontro tra Titani ce n’era e ce n’è uno solo. E sicuramente non è questo…

Voto: 2

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