Una serata particolare…

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Un venerdì diverso dal solito.
Niente Muccassassina, niente Circolo, niente birretta a Trastevere, a Campo, a Monti, al Pigneto o a Campo dei Fiori, niente gelato, niente cinema, niente casetta a cazzarare. Niente di tutto questo.
E’ il compleanno di una cara amica, bisogna festeggiarlo.
Dove? In una discoteca…. etero!
Armati di tutte le buone intenzioni di questo mondo, ci imbarchiamo verso l’Eur, dove la discoteca in questione ci attende. D’altronde con le disco ‘etero’ ci siamo cresciuti, quindi perchè “preoccuparsi”?
Peccato che ci attenda una di quelle serate che difficilmente si dimenticano. Praticamente uno studio socioantropologico sul campo, roba che Malinowskij in confronto era andato a Gardaland!
La serata in questione ci viene annunciata addirittura come LA MEJO DE ROMA, QUELLA DER MOMENTO. Se lallero, e io so la Callas.
Mai parole furono più fottutamente CAZZARONE.
Nel 2010, incredibile ma vero, c’è ancora chi si PERMETTE di sbandierare l’OBBLIGO DELLA CAMICIA, roba che neanche a Porto Rotondo nel 1999. Ma che stamo al Country Club? A ridicoli…
Il sottoscritto, anche sapendolo, si RIFIUTA. Indosso una splendida e semplicissima t-shirt, maglioncino leggero, giacchettina di velluto, pantaloni con cavallo basso e scarpe da ginnastica. Sono un fico (modestamente…)!
Prima di entrare c’è chi OSA avvertirmi che FANNO SELEZIONE, SPERO NON TI FACCIANO PROBLEMI.
Problemi?!? A me?!? No dico, ma ve state a guardà intorno? A noi ce dovrebbero stende il red carpet, altro che problemi! Problemi che ovviamente non esistono, entriamo, andando incontro all’imbarazzante realtà.
Siamo circondati da pulzelle di ogni età con minigonne girofica, cotonate, truccatissime, con tacchi vertiginosi, che si muovono in branco, assetate de cazzo, con l’ormone a 3000, ciglia lunghe e sottili che nell’aria disegnano frasi che vanno dal “sono una lurida” a “spaccami la noce”, improfumate come neanche na commessa de Beauty Point e conciate con degli abbinamenti (ce n’era una che non dimenticherò mai…vestito a fiori con scarpe a fiori e fiore tra i capelli, da sommergere de concime) che te verrebbe voglia de prende na cannuccia e infilattela negli occhi, della serie MEJO CIECO!
Al loro fianco, ovviamente, la rozza razza maschile, se di razza si può parlare.
Tutti incamiciati come protocollo d’ingresso richiedeva, ce ne fosse uno che indossi una camicia DECENTE, non dico FICA, ma anche solo decente.
Cor cazzo.
Colletti alti 87 centimentri, squadrati, triangolari ed esagonali, bicolori, a righe gialle e nere, con pizzo e senza, con bottoni grandi come coglioni e quadrupli bordi multicolor. Un campionario di oscenità senza precedenti, con la mia t-shirt che nel frattempo si spara una pippa di soddisfazione per tutta la sera, della serie ALLA FACCIA DELLA SELEZIONE!
Ma non c’è solo la camicia ad unire la rozza razza. Tutti i presenti, e sottolineo tutti, mostrano con orgoglio sopracciglia torturate, massacrate, rovinate.
C’è addirittura un angolo all’ingresso, vicino al guardaroba, dove na poraccia te spinzetta al volo se per caso te lo sei dimenticato prima de uscì de casa.
Sopracciglia ad ali di gabbiano, a striscia de coca, a zig zag, ad onda, sopracciglia di ogni tipo, abbinate a centinaia di pashmine, a migliaia di scarpe a punta, a quintali di MARCHE MILLE EURO abbinate a cazzo (tipo cinta Fendi, Scarpe Gucci, mutande D&G, orologio Guess, jeans Diesel) e a milioni di pantaloni bianchi. Praticamente un cazzo di incubo ad occhi aperti, con gli energumeni in questione che a turno si issavano in spalla le pulzelle per portassele in bagno, al grido TOPA MIA TOPA MIA, in perfetto ‘preistoria stye’!
Coatti, beceri, fottutamente romani, maledettamente etero, si muovono ad occhi chiusi, trascinati dall’odore di fica, ballando come uno stronzo a galla nel mezzo di uno tsunami, sorseggiando cocktail improponibili (alla modica cifra di 15 euro) al ritmo di un dj e di un vocalist che neanche allo Smaila nel 1994.
3 le frasi clou dello pseudo vocalist, in realtà macellaro de professione che per PURO caso si è ritrovato tra le mani un microfono:

1) chi non alza le mani con questa canzone non scopa per un anno (frase che credevo fosse stata VIETATA dall’Onu dei Dj nel 1989… mi sbagliavo).
2) questa canzone la dedichiamo a tutte quelle persone che vivono la vita giorno per giorno, ora per ora, senza fare programmi di nessun tipo! (qui ho vomitato…)
3) questa è la mejo serata del CentroItalia e voi la state vivendooooo! (purtroppo….)

Avvolti in nuvoloni di fumo, della serie SIRCHIA TIE’, abbiamo così ballato la dance commerciale degli ultimi 15 anni tra gnappe alte 145 centimetri le cui tette mi sbattevano sull’uccello e 55enni in libera uscita tirate, rifatte e acconciate come la mamma di Moira Orfei all’ultimo dell’anno al festone Aiazzone. Sconvolti da cotanta visione, con compleanni che venivano annunciati ogni 12 secondi, bottiglie di spumante, di cocacola e di vodka che passavano ogni 13 secondi con annessi ‘fuochi’ per far vedere a tutti che uno stronzo aveva appena speso 50 euro pe na bibita in quel posto de merda, abbiamo resistito stoici fino all’arrivo della revival trash coatta, capace di sorprenderci.
Nessuno di noi si sarebbe infatti mai aspettato la sparata della super accoppiata… il remix di Vaffanculo di Marco Masini seguito a ruota da quello di Ricominciamo. Roba che neanche in Provincia di Cuneo nel 1998 sotto i fumi del crack. Presi da tic isterici siamo a quel punto fuggiti, in cerca di aria e cibo, prima di stirare l’ultimo respiro della nostra vita in quell’esperimento sociologico venuto male.
Una serata di merda, in sostanza, vi starete giustamente chiedendo? MADDECHE’!
Una serata PAZZESCA, che il sottoscritto consiglia VIVAMENTE a tutti quei repressi o a tutti quegli omosessuali che vivono momenti di difficoltà con la propria sessualità. Siete depressi? Fiondatevi in una disco etero del panorama romano! Passate 3 ore (che in realtà vi sembreranno 98) in una simile giungla troglodita, tornerete a casa sorridenti, felici come non vi capitava da anni e solari, tanto da ritrovarvi in bagno, davanti allo specchio, in lacrime, in ginocchio, con lo sguardo e le braccia rivolte verso il cielo, urlando GRAZIE, GRAZIE DIO, GRAZIE DIOOOOOO… GRAZIE DI AVERMI FATTO FROCIO!

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