Appuntamento con l’Amore: Recensione in Anteprima

Condividi

Appuntamento con l’Amore
Recensione in Anteprima
Uscita in sala: 12 marzo
Postata da me anche qui

Con un cast di simili proporzioni e con colui che è a tutti gli effetti il padre della commedia romantica più famosa degli ultimi 30 anni, Pretty Woman, c’era da aspettarsi faville. Peccato che le ‘faville’ abbiano lasciato spazio alla noia, alla melassa, al fastidio, nei confronti di una pellicola che probabilmente riuscirà a farsi odiare anche dalle persone più romantiche ed innamorate che esistano sulla faccia della terra.

Appuntamento con l’Amore, con il suo giorno di San Valentino e le sue tante storie d’amore, più o meno intrecciate tra loro, raschia il fondo di una carriera, quella di Garry Marshall, ormai in caduta libera, se non fosse che a tenerla a galla sia proprio il box office, talmente benevolo nei confronti di questa esplosione triglicerida mascherata da film da riuscire a partorire addirittura un futuro prequel/spin-off. Non sono infatti bastate oltre 15 star di fama cinematografica mondiale per dar vita ad una commedia romantica anche lontanamente sopportabile, a causa probabilmente del lavoro dei due co-sceneggiatori, Abby Kohn e Marc Silverstein, già autori del soporifero La verità è che non gli Piaci Abbastanza, qui addirittura riusciti a scrivere la migliore (o più sopportabile) battuta dopo oltre due ore di pellicola, durante i tristissimi titoli di coda, per bocca di una Julia Roberts vista per 5 minuti 5, pronta ad omaggiare se stessa e quell’autentico gioiello che era ed è tutt’ora Pretty Woman, classico indimenticabile di Marshall a cui il regista dovrebbe aggrapparsi con tutte le proprie forze, dicendo basta, fermiamoci qui.

Pensate al film più romantico che abbiate mai visto. Quello più melassoso, più strappalacrime, più retorico, quello più banale e difficilmente sopportabile, quello in cui tutto quello che deve succedere succede, quello che probabilmente mandano in onda ogni anno il 14 febbraio, in piena notte, su qualche tv privata, giusto per farvi stare male ancor di più, nello sfortunatissimo caso in cui vi imbattiate in lui. L’avete trovato? Perfetto, quel film non è nulla in confronto a questo Valentine’s Day, insopportabile polpettone capace di incassare 100 milioni di dollari solo negli States, portando al cinema quasi solo ragazze, quasi solo minorenni, quasi solo con due poster in camera, ovvero quelli di Taylor Swift e Taylor Lautner, fidanzatini nella vita reale, fidanzatini idioti e autoironici (si spera) nel film.
Un film che inizia in maniera sconcertante, con 30 minuti d’orrore, senza strappare un sorriso, una lacrima, un brivido, se non di sonno, dovuto ai quintali di sbadigli che si stanno impossessando di voi. Siamo a Los Angeles, è il 14 febbraio. La voce idiota fuori campo di un dj radiofonico (Marshall che ‘copia’ Moccia, siamo alle comiche) ci introduce alla storia, al giorno degli innamorati, in cui tutti sono più dolci, gentili e romantici, perchè l’amore trionfa, sempre e comunque. Sotto il cielo di Hollywood (”Benvenuti a Hollywood! Qual è il vostro sogno? Tutti vengono qui, questa è Hollywood, la città dei sogni! Alcuni si avverano, altri no, ma continuate a sognare, questa è Hollywood!! Si deve sognare, perciò continuate a sognare!!”. Ricordate? Ebbene sognerete, tranquilli, perchè dormirete) si incontrano così storie d’amore e di tradimenti, correndo da una coppia all’altra, di tutte le età e di tutte le etnie, convivendo con loro momenti entusiasmanti o sprofondando, sempre con loro, nella depressione totale, perchè non c’è giorno più inutile e fastidioso di San Valentino.

Tanti personaggi per tante storie, che si intrecciano più o meno gratuitamente e banalmente, partendo lentamente per poi carburare leggermente, riuscendo addirittura a strappare qualche flebile risata, immediatamente ricacciata in giù dalla scena successiva, pronta a farti rimpiangere Autumn in New York (che in confronto è il meglio dei Monty Python), che baratteresti immediatamente insieme ad un rene in cambio del prosieguo del film, di questo film. A parlare purtroppo non è un animo cinico, visto che questo Appuntamento con l’Amore può veramente riuscire nell’impresa di far incontrare, in un giudizio critico definitivo, romantici incalliti con gli occhi a forma di cuore e disanamorati cronici, portati solitamente a bruciare pupazzi di cupido ogni 14 febbraio.

Tra i tanti, tantissimi attori di grido ci sono personaggi che ovviamente hanno più spazio rispetto agli altri. La trama ‘principale’, se così possiamo chiamarla, è forse quella che vede protagonisti Ashton Kutcher e Jennifer Garner, anche se la più divertente a conti fatti risulta essere Jessica Biel, fenomenale in una scena in un cui rischia seriamente di rompersi l’osso del collo su un tapis roulant (è il momento clou del film, ho detto tutto), mentre la coppia più affiatata è probabilmente quella composta da Julia Roberts e Bradley Cooper, poco presi in esame ma sicuramente una spanna sopra gli altri con i loro splendidi ed accattivanti sorrisi (ci si accontenta di poco).

Purtroppo nulla funziona, nulla ruota verso una giusta direzione. Lo script è il trionfo della retorica amorosa, con tanto di messaggio ‘casto’ per i più giovani (il Silver Ring ringrazia), la regia è scolastica, la trama è leggera come lo zucchero filato, il cast, anche se sulla carta mostruoso, è talmente ricco da dividersi così poche scene da aver condiviso il set probabilmente per un paio di giorni, senza mai arrivare a toccare quell’affiatamento ovviamente necessario, mentre di risate non se ne vedono neanche le ombre, se non un paio, sfuggevoli e quasi impaurite per aver osato tanto, chiedendo addirittura scusa e scappando via con la coda tra le gambe.

Sinceramente indifendibile, Appuntamento con l’Amore è semplicemente un brutto film, forse il più brutto film made in Hollywood visto in questo 2010 appena iniziato, e già pronto a tremare, perchè per Natale Marshall ha già pronto il prequel/spin-Off, Appuntamento con l’Amore a Capodanno, roba da fare invidia ai nostrani cinepanettoni. E poi dicono che l’amore è una cosa meravigliosa. Vero, verissimo, ma a tutto c’è un limite, e questo si chiama masochismo

Voto: 2

Autore

Articoli correlati

Impostazioni privacy