Duplicity: Recensione in Anteprima

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Duplicity
Recensione in Anteprima
Uscita in sala: 10 aprile
Postata DA ME anche su Cineblog.it

Claire Stenwick e Ray Koval sono un ex funzionario della CIA ed un ex agente del MI6, distaccatisi dal mondo dei servizi segreti governativi per speculare su una vera e propria guerra fredda che si sta giocado tra due multinazionali del mondo dei cosmetici. In una sfida spionistica senza pari, i due sono chiamati a dover ingannare i propri superiori senza però riuscire a far trasparire l’amore che li lega, sempre messo in discussione da reciproci inganni e trabocchetti…

Due anni dopo l’acclamato Michael Clayton, torna in sala Tony Gilroy, chiamato a dover dirigere questo atipico film spionistico, vestito da commedia, con due stelle di prima grandezza come Julia Roberts e Clive Owen. Se i due attori funzionano, la trama però esagera talmente tanto con gli intrecci narrativi da risultare alla fine quasi stancante. Cosa ne esce fuori? Un film godibile e niente più…

C’era molta attesa attorno a questo Duplicity, visto il ritorno in pompa magna di sua maestà Julia Roberts. Appena 5 film negli ultimi 6 anni, una lunga gravidanza ed una lontananza dal set diventata quasi snervante, per i tanti fan che seguono da decenni il suo sorriso ormai mitologico. Una Roberts che torna a vestire i panni dell’ingannatrice a 5 anni da Ocean’s Twelve, in un film che in qualche modo ne ricalca la costruzione della trama.

Gilroy, infatti, gioca fino allo sfinimento con salti temporali continui, rimandando la storia a 2 anni prima, a 18 mesi prima, a 12 mesi prima, a 8 mesi prima, e così via, fino all’arrivo ai giorni nostri, in cui si svolge la storia, continuamente intervallata ai salti temporali, assolutamente necessari per capire e costruire il tutto.

Peccato che alla lunga il ‘giochino’ snervi, considerando anche la durata del film, 2 ore, fino al finale più o meno a sorpresa, che chiude in bellezza una pellicola in cui il doppio gioco la fa, come si può intuire dal titolo, assolutamente da padrone. Al fianco della Roberts troviamo un Clive Owen in salsa bondiana, neanche fosse una rivincita nei confronti di Craig, che a quanto pare gli ha strappato il posto di 007 proprio in volata. Tra i due attori c’è una buona alchimia, giocata tra sguardi, ammiccamenti, punzecchiature e rimandi continui ad un focoso e passionale incontro avvenuto a Roma, per la prima volta, dopo anni, portata in sala da Hollywood in maniera ‘decente’. Vero è che in una scena denigrano i nostri alberghi (Avevo chiesto la sveglia telefonica e non mi hanno svegliato! Che razza di 5 stelle è questo? dice la Roberts… benvenuta in Italia, dice Owen), ma considerando quello che avevamo visto ultimamente, direi che ci possiamo stare…

Ai due si aggiungono due magnifiche spalle come Paul Giamatti e Tom Wilkinson, chiamati a vestire i panni di un magnate dell’Industria ed un amministratore delegato, pronti a tutto pur di rovinare l’acerrimo nemico a colpi di tranelli ed inganni. Sin dai titoli di testa, in cui i due si azzuffano in un aereoporto a specchio, intuiamo il cattivo sangue che corre tra i due, veri e propri manovratori dell’intrigata trama.

Protagonista assoluta una miracolosa ‘crema’, o lozione, capace di cambiare per sempre il mercato dell’industria dermatologica. Uno dei due ha trovato la formula miracolosa, a dir poco rivoluzionaria per l’intero pianeta, con l’altro che vuole entrarne assolutamente in possesso, per annunciare la scoperta prima e beffarlo in volata. A dover compiere l’inganno e rubare la formula i nostri due piccioncini, tanto innamorati quanto poco fiduciosi l’uno dell’altro, tra colpi di scena e sorprese continue…

Promosse alcune idee registiche, chiamate ad alleggerire il tutto, così come la colonna sonora, atipica ed allegra come mai ti aspetteresti da un film spionistico, qui infatti chiamato a dover condividere il letto con le parti romantiche e tipicamente da commedia dell’opera, vedibile ma sicuramente non esaltante.

Voto Federico: 6+

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