Giulia non esce la Sera: Recensione in Anteprima

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Giulia non esce la Sera
Recensione in Anteprima
Uscita in sala: Venerdì 27 febbraio
Postata DA ME anche su Cineblog.it

Giudo è uno scrittore di successo, anche se il primo a non spiegarsi tale successo è proprio lui. Entra nella cinquina dei finalisti di un famoso e prestigioso premio letterario, notizia che lo fa entrare in un tunnel depressivo lavorativo ancora più profondo. In crisi con la moglie ed incapace di capire la propria figlia, inizia a frequentare una piscina, decidendo che è arrivato il momento di imparare a nuotare. Qui incontra Giulia, istruttrice silenziosa, burbera, affascinante e misteriosa. Tra i due si accende quasi subito l’interesse, anche se un passato non detto pesa su Giulia, che non esce mai la sera…

11 anni dopo i trionfi di Fuori dal Mondo e 5 anni dopo il suo ultimo film, La vita che Vorrei, torna in sala Giuseppe Piccioni, accompagnato da due magnifici interpreti come Valerio Mastandrea e Valeria Golino e dalla splendida colonna sonora dei Baustelle. Surreale, drammatico, grottesco e sempre a metà tra sogno e realtà, Giulia non esce la Sera conferma tutte le qualità tecniche e visive del regista, che si merita per questo un felice ben tornato…


Una storia complessa, sfaccettata, con più personaggi ambigui, dai lati oscuri e sempre sull’orlo del precipizio. Questo è Giulia non esce la Sera, film complicato e di difficile lettura. Protagonista è Guido, diventato scrittore per caso, dal giorno alla notte. E’ circondato da persone che non leggono i suoi libri, nè la moglie e addirittura nemmeno l’agente, ma misteriosamente piace.

Entra nella cinquina finale di un importante premio letterario, comincia a partecipare a feste e conferenze stampa, senza dare apparentemente particolare importanza alla cosa. Ma Guido ha bisogno di conferme, ha la necessità di scoprire perchè scrive, per chi scrive e se quello che scrive è davvero apprezzato oppure no. E’ uno scrittore anomalo. Non legge molto, non ha fatto particolari studi, ha solo iniziato un giorno a scrivere un diario, e da lì ha preso la strada dello scrittore.

Sposato, con figlia silenziosa e sessualmente curiosa, Guido si rinchiude nella sua casa alle porte di Roma, sempre vuota e triste. Talmente triste che moglie e figlia si trasferiscono in città, aspettando che anche Guido prima o poi si decida. Ma Giudo non si decide. Si mette a lavorare su un nuovo libro, una raccolta di racconti, mai troppo convincenti e lasciati per questo sul bordo della pagina ancora non finita.

A movimentare la sua vita arriva però la piscina. Decide che è arrivato il momento di imparare a nuotare e qui incontra un’istruttrice di nuoto. Affascinante, diversa da tutte le altre, così naturale in acqua. E’ amore a prima vista. Tra i due nascerà un complicato rapporto, all’interno di un mondo che vede Giudo ancora in corsa per il Premio letterario, ancora in crisi con la moglie ed ancora in quella casa, da svuotare del tutto, anche perchè Giulia non può riempirla, perchè non può uscire la sera. Un segreto terribile e mai dimenticato, infatti, si cela dietro i suoi tristi occhi…

Tutto questo e molto altro è Giulia non esce la Sera, film quasi onirico, con risvolti drammatici ed introspettivi per tutti i personaggi principali. Dal film nel film Piccioni mantiene il suo interesse per il ‘metalinguaggio’, passando al film nel libro, e viceversa. A dare un’impronta evidente all’opera i due protagonisti, Valerio Mastrandrea e Valerio Golino. Il primo continua a stupire, film dopo film, dimostrando una padronanza recitativa ormai di primissimo livello. Pochi altri attori come Mastrandrea in Italia possono saltare in maniera così incredibile da un personaggio all’altro, centrando sempre in pieno l’obiettivo. Il suo Giudo è combattuto, è frenato, è trattenuto, è ossessionato dai personaggi dei suoi libri che non riescono ad uscire completamente dalla sua testa. E’ incapace di gestire la propria carriera, le proprie ambizioni ed il proprio matrimonio, andato ormai a rotoli. Solo la conoscenza di Giulia lo riporta sulla retta via, lo riporta a vivere.

A vestire i panni di Giulia, invece, una superba Valeria Golino. La migliore Golino di sempre? Probabilmente sì. Distrutta da un passato che non si dimentica, la Giulia interpretata dalla Golino è una maschera di dolore, di passione, di speranza, di rabbia e rimorsi. Solo in acqua, in quella piscina, riesce a galleggiare. Per non andare a fondo ha bisogno di qualcuno a cui aggrapparsi, e proprio Giudo è quel qualcuno. Tutto questo la Golino lo porta in sala con potenza e forza. Con quella voce nasale, maschile, dura e tagliente come una lama, capace di alternare dolcezza e durezza in un decimo di secondo.

Tra i due sullo schermo esplode un’alchimia impensabile, che fa guadagnare a tutto il film spessore. Piccioni alterna realtà e fantasia, portando in sala anche quei pezzi di racconti immaginati e scritti da Giudo, trasformando così lo scritto in immagini, svelandoci pian piano il segreto incoffessabile di Giulia, il suo passato ed il suo dolore. Proprio strada facendo, e soprattutto nel finale, il film tira però troppo il freno a mano, appesantendosi eccessivamente. Lunghi e drammatici ma al tempo stesso snervanti gli ultimi 15/20 minuti, per un finale amaro, originale e ambiguo, perchè non del tutto rivelatore.

Piccioni decide di non raccontarci tutto, di lasciare alcuni personaggi, reali e non, ed alcune situazioni in un limbo di non detto, in una piscina fatta di insicurezze, dolore, bugie e misteri, dove c’è chi affonda, chi nuota e chi galleggia…

Voto Federico: 7+

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