Improvvisamente l’inverno scorso: Recensione

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Talmente surreale grottesco da sembrare quasi un documentario fantascientifico…
Viviamo in un paese omofobo e profondamente razzista, bigotto e pronto a scedere in piazza in nome di Dio perchè altri esseri umani, figli di quello stesso Dio, non abbiano quei legittimi diritti che ogni uomo dovrebbe avere.
E’ la fanstatica storia di Luca e Gustav, conviventi da 8 lunghi anni, innamorati e felici, certi di vivere in un mondo apparentemente semplice e mentalmente aperto, senza rendersi conto che in realtà il mondo vero, quello che si trova fuori dalla loro porta di casa, è completamente diverso.
Con la fine del Governo Berlusconi e l’inizio del Governo Prodi sembrava che le cose potessero cambiare. Una legge sulle coppie di fatto, presente in tutta Europa, finisce nel programma, improvvisamente, l’inverno scorso…
Ma di fronte ai DICO si scatena una reazione dura e intransigente, una vera CROCIATA dell’opposizione e soprattutto della Chiesa cattolica.
Papa Benedetto si dice PREOCCUPATO per il futuro della famiglia tradizionale, Bagnasco associa l’omosessualità alla pedofilia, i media di tutta Italia si scatenano, i parroci della penisola arringano i CREDENTI sulla pericolosità di una simile legge, e l’omofobia repressa per anni esplode in tutta la sua folle e insensata ignoranza, toccando il suo apice con l’ormai celebre Family Day.
In Parlamento i Dico non passano, arrivano i Cus, ma NON SONO ALL’ORDINE DEL GIORNO nemmeno questi. Di fronte ad una Binetti che per NOME DELLA CHIESA è pronta a tutto pur di affossare un’eventuale legge sulle Coppie di Fatto, anche la Sinistra più estrema, capeggiata da Salvi, tutto fa tranne che accellerare i tempi. D’altronde quando c’è da raccattare voti sono TUTTI amici dei froci, poi una volta eletti torniamo ad essere l’ultima ruota del carro…
Premiato al Festival di Berlino, applaudito in tutto il mondo, in procinto di andare negli Usa quest’estate per partecipare ad altri Festival, prolungato fino a GIOVEDI’ 29 MAGGIO al Politecnico Fandango visto l’incredibile affluenza di pubblico, Improvvisamente l’inverno scorso è un piccolo gioiello, uno spaccato deprimente ed emozionante dell’Italia di oggi, vista dagli occhi di due omosessuali.
Un pugno nello stomaco, uno schiaffo dato con violenza, la messa in scena di un’IGNORANZA generale che spopola in tutti i settori, da quello della politica a quello dei pensionati, passando per i media, che vedono l’omosessualità come una DEVIANZA, una MALATTIA da combattere e respingere.
Gustav e Luca ci fanno entrare nella loro vita, nella loro intimità, nelle loro giornate, fatte di sorrisi, carezze e sguardi innamorati. Sullo schermo raccontano una vicenda folle, 12 mesi di BATTAGLIE ideologiche che hanno portato all’affossamento dell’unica proposta valida sulle coppie di fatto, facendola dimenticare del tutto, tra interviste fatte in strada a gente comune, capace sempre e solo di ripetere le stesse identiche cose sul PERCHE’ non sono d’accordo su una legge che LEGALIZZI le coppie di fatto, anche omosessuali…
Si ride amaramente e ci si commuove, nel sentire quello speldido discorso fatto da Vladimir Luxuria lo scorso anno, alla fine del Pride nazionale, quando una SAN GIOVANNI gremita di PERSONE rispondeva con forza e orgoglio a quelle stesse PERSONE che pochi giorni prima l’aveva riempita in nome della PSEUDO famiglia tradizionale.
Un film che è un INNO ALL’AMORE, capace di dimostrare con le immagini, gli sguardi e i sorrisi di due uomini innamorati che SI, anche loro SONO UNA FAMIGLIA, una MAGNIFICA FAMIGLIA che meriterebbe gli stessi diritti che quelle STESSE PERSONE che li contestano già hanno, e che MAI verranno minimamente intaccati. La famiglia tradizionale, buona, brutta, bella, cattiva, repressa, E’ LI e nessuna la tocca. Dare diritti a chi non li ha, senza toglierli a chi già ce l’ha dovrebbe essere NATURALE, E’ NATURALE… ma non in Italia.
Si esce dalla sala storditi, schifati, incazzati, orgogliosi di essere quello che siamo, ovvero PERSONE assolutamente NORMALI, che amano, piangono, pagano le tasse e lavorano come tutti gli altri, e che COME TUTTI GLI ALTRI andrebbero trattate.
Ma viviamo in Italia, terra dove un documentario simile, APPLAUDITO in tutto il mondo e PREMIATO a BERLINO non riesce a trovare uno STRACCIO di distribuzione SERIA, paese dove la Santa Romana Chiesa detta legge, con i suoi vescovi repressi e pedofili, terra di paradossi e deviati, che tutto sono tranne che omosessuali… e chissà se nel 2030 riusciremo DAVVERO a poter dire, CE L’ABBIaMO FATTA!

Voto:10

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