Non è un Paese per Vecchi, recensione in Anteprima

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Non è un paese per Vecchi
Recensione in Anteprma
Uscita in Sala: Venerdi 22 Febbraio
Siamo al confine tra Texas e Messico, i destini di tre uomini si incrociano pericolosamente. Uno di loro trova una valigietta contenenti due milioni di dollari, la prende e fugge, gli altri due lo inseguono. Uno è Anton Chigurgh, assassino psicopatico che uccide a sangue freddo con una particolarissima arma, pronto a giustiziare o a salvare le proprie vittime con una monetina che dica lui se lasciarle in vita oppure no, testa o croce. L’altro è lo sceriffo Bell, uomo del passato che fu, dalla morale ferrea, che non riesce ad accettare la ferocia e la violenza dei giorni d’oggi.
Tutti e tre agiscono in un mondo dove solo gli spietati sopravvivono, in un paese che ha abbandonato i vecchi valori, per cadere in preda a una violenza cieca e incontrollata…
Tre anni dopo il loro ultimo insipido film tornano i fratelli Coen, portando in sala quello che probabilmente è il loro capolavoro assoluto, l’ennesimo, in coabitazione con l’indimenticabile Fargo.
Un’America violenta, accecata dalla rabbia, dai soldi, messa in scena con maestria in quel Texas dei cowboy, scenograficamente spettacolare, deserto, solitario, silenzioso, caldo e accecante, pieno di famelici lupi e assetati avvoltoi. Un’America che muta, che si evolve, che sembra essere spazzata via dalle nuove leve, mele marce che prendono a fucilate la legge, rappresentata da uno sceriffo stoico, duro e crudo come il marmo, tenacemente ancorato a quei valori che rappresentano ormai solo il passato.
I Coen portano sullo schermo una pellicola praticamente perfetta, tratta daun romanzo di Corman McCarthy, senza sbavature di nessun tipo, tipicamente, e in senso buono, americana.
Come sempre mostruoso il cast. In pochi negli Usa riescono a dirigere gli attori come fanno i Coen, capaci di ottenere sempre prove al limite dell’incredibile.
Chi impressiona, chi fa paura al solo guardarlo, è l’algido, malefico, psicopatico, Javier Bardem.
Assassino a sangue freddo, con una folle capigliatura e due occhi iniettati di sangue, Bardem si conferma come uno degli attori più dotati d’Europa, capace di passare da una parte all’altra senza problemi, dando sempre il meglio di se. Lui rappresenta l’America malata, l’America di Columbine, delle stragi casalinghe, quell’America che non conosce più limiti, incapace di fermarsi prima di compiere l’impensabile.
Accanto a lui abbiamo uno strepitoso Tommy Lee Jones, sceriffo stanco e distrutto dalla violenza, capace di dire 1000 parole con un solo sguardo, accerchiato da rughe decennali che stanno li ad immortalare centinaia di folli storie.
A chiudere la triade si aggiunge Josh Brolin, che dai tempi dei Goonies di strada ne ha fatta tantissima. Ha la fortuna/sfortuna di imbattersi in 2 milioni di dollari. Prendendoli sogna di cambiare il proprio destino, riuscendoci veramente, ma in senso negativo, dando il la ad una serie di conseguenze indicibili.
A tutto ciò si aggiungono una MOSTRUOSA sceneggiatura, una camaleontica fotografia e un magnifico finale, che lascia interdetti per quanto inatteso e paradossalmente cinematograficamente diverso.
Semplicemente un capolavoro.
Oscar assicurato, Miglior Film e Miglior Regia.

Voto:9

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