Le mie recensioni ( si lo so…spesso da querela!!!)

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DreamGirls

Cinema UciMarconi, in sala siamo in 6, tutti FROCI!

Deena Jones, Effie Melody White e Michelle Morris, tre donne nere capaci di rivoluzionare il mondo della musica degli anni 60, con la mitica Motown, con un gruppo, le Dreamettes, poi diventate Supremes, che scalò le classifiche di mezzo mondo.
Tutto questo ce lo racconta Bill Condon in DreamGirls, trasposizione cinematografica di un celebre musical di Broadway, miscelando con sapienza il “film musicale” al “musical puro”, arrivando ad una sorta di via di mezzo tra Chicago, da lui sceneggiato, e Fame.
La pellicola racconta oltre 20 anni di carriera di Diana Ross e le sue “sorelle”, accompagnata da una colonna sonora semplicemente mostruosa e da un cast “all black” di tutto rispetto.
Jamie Foxx interpreta Curtis Taylor Jr. rivenditore d’auto cinico con un enorme senso degli affari, che scova le Dreamettes ad un concorso locale di Detroit, per poi diventarne agente, lanciandole nell’olimpo della musica, tra mazzette ai dj bianchi d’America e scappatelle varie con le componenti del gruppo. Beyoncè Knowles è una splendida Diana Ross, prima semplice corista poi solista grazie alla sua bellezza, manovrata come una marionetta dal marito/padrone Jamie Foxx, Eddie Murphy stupisce tutti, con la sua prima vera interpretazione drammatica, vestendo i panni di James ‘Thunder’ Early, pioniere dell’r & b, ma la vera stella della pellicola, capace di oscurare anche la vera protagonista, Beyoncè, è l’esordiente Jennifer Hudson, capace di bucare lo schemo con una voce incredibile, una presenza scenica imponente e un’interpretazione da applausi.
La scena in cui lei abbandona le Dreamettes vale da sola il prezzo del biglietto. Dura oltre 10 minuti, è tutta musicata, cantata e coreografata, con un incontro/scontro con gli altri componenti del gruppo, concluso con un assolo da brividi.
Condon è attentissimo ai particolari dell’epoca. La ricostruzione scenica è perfetta, spesso si perde durante il film facendolo rallentare vistosamente, per poi riprendersi immediatamente, grande spazio a lustrini, vestiti sgargianti, parrucche cotonate, trucchi pesanti, perenni giochi di luce, e quell’aria da “disco” che proprio in quegli anni cominciava a respirarsi.
Nel complesso un film decisamente ben confezionato, ottime la scenografia e la fotografia, capace di riportare in vita quei mitici anni della “soul music”, strepitosi i costumi, ben scritto e diretto, anche se su questo ultimo versante forse si poteva e doveva fare di meglio, dove a lasciare il segno sono le canzoni e tutti gli attori della pellicola, su tutti Eddie Murphy e Jennifer Hudson. Il primo ricomincia una nuova carriera, grazie ad un’interpretazione magistrale dove è energia allo stato puro, bestia da palcoscenico a metĂ  tra James Brown e Little Richard, mentre la seconda dall’anonimato piĂą totale entra nell’olimpo dei grandi, grazie ad una voce da brividi e un’espressivitĂ  non comune, che la porteranno con molte probabilitĂ  all’Oscar, solo un lontanissimo sogno fino a pochi mesi fa, ora probablissima realtĂ .

Voto:7+

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