Mr. Gay Italia 2014 – pongoregolamento per far vincere Arziom Cristofaro?

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Come puntualmente capita tutti gli anni, poche ore dopo l’elezione del vincitore di Mr. Gay Italia si scatena la polemica.
Ormai è un classico.
Venerdì sera ha trionfato Arziom Cristofar, bielorusso adottato da una famiglia pugliese criticato per la sua presunta ‘scarsa bonaggine’, che è poi in realtà maledettamente soggettiva.
Ma ‘Mister Gay Italia non è un concorso di bellezza‘, hanno ovviamente e puntualmente ribadito gli organizzatori, perché l’eletto ha l’onore (e l’onere) di rivestire un ruolo di rappresentanza della comunità lgbt italiana. Neanche dovessimo trovare Harvey Milk e per riuscirci dovessimo farlo sfilare in slip.
Punti di vista differenti che rimarranno più o meno a vita giganteschi, potrei dire, per un’elezione che torna ora d’attualità grazie ad uno dei partecipanti, che ha chiesto di rimanere anonimo (onde evitare che lo si accusi di cercare ‘popolarità’ di rimando). Costui mi ha infatti inviato il regolamento da lui firmato una volta vinte le selezioni regionali.
Regolamento del concorso. Ufficiale. Era anche on line. E’ anche on line. Ma è cambiato come per magia una volta che Arziom Cristofaro ha passato le selezioni pugliesi.
Il motivo?
L’articolo 3, che candidamente recitaVA: per essere ammessi a Mister Gay Italia devi essere nato in Italia e di cittadinanza italiana.
Ora, un punto alquanto ambiguo, diciamocelo chiaramente, perché ci sono ragazzi nati magari all’estero ma che in Italia vivono e pagano le tasse da anni. Perché questi non dovrebbero/potrebbero partecipare? E’ una minchiata.
Peccato che questo fosse il regolamento. E questo regolamento i ragazzi hanno firmato una volta superate le selezioni, con le regole del gioco che mai dovrebbero essere cambiate in corso d’opera. E’ l’ABC di ogni competizione. A meno che tu non sia un autore di Amici.
Ma i ragazzi ne hanno poi dovuto firmare UN ALTRO la sera della finale, in cui il punto sopra menzionato era come per magia sparito (scemi LORO, l’eventuale denuncia la fai in quel caso, e non due giorni dopo l’elezione). Così com’è sparito sul WEB.
E chi è andato a vincere il concorso tra tutti i finalisti in gara?
L’unico NON nato in Italia che teoricamente neanche avrebbe potuto partecipare. Primo (e logica vuole unico) regolamento alla mano.
Insomma, come tradizione ricorda… Mr. Gay Italia è polemica a prescindere.

Update: c’è la replica degli organizzatori, che riporto: ‘e’ stato un errore di stampa iniziale. Il regolamento del 2014 è stato redatto da 0 all’inizio di Giugno ed è quella che sta sul sito. Semplicemente, ad un certo punto si sono accorti che per alcune selezioni era stato usato quello del 2013 ed hanno stampato quello corretto‘.

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