Winx Club 3D – Magica Avventura – Recensione in Anteprima

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Winx Club 3D – Magica Avventura
Recensione in Anteprima
Uscita in Sala: 29 ottobre

“Film riconosciuto di interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali“. Questa è la vera notizia in arrivo dalla prima giornata del Festival Internazionale del Film di Roma. Winx Club 3D – Magica Avventura, secondo lungometraggio cinematografico dell’Universo Winx creato da Iginio Straffi, capace di dar vita ad un giro d’affari riferito ai soli prodotti in licenza che supera i 2,5 miliardi di euro, è stato incredibilmente ‘aiutato’ dallo Stato. Dinanzi ad un’Industria, quella del cinema, sul piede di guerra, un cartoon dalla qualità a tratti imbarazzante, e dalle capacità economiche mostruose, viene riconosciuto di ‘interesse culturale’. Primo film in stereoscopia interamente realizzato e prodotto in Italia, Winx 3D purtroppo fa accapponare la pelle, soprattutto se paragonato al 90% degli altri titoli animati in CG che da anni invadono le sale italiane.

Autentico fenomeno mondiale, con una serie tv animata trasmessa in oltre 150 paesi, un musical teatrale, un fenomeno sul web, un MMO game, un primo capitolo cinematografico, oltre 600 licenziatari, decine di vendutissime bambole, poco più di 22 milioni di dvd acquistati, un magazine distribuito in 46 paesi, tradotto in 17 lingue e con oltre 25 milioni di copie vendute, e migliaia di figurine, libri, giocattoli ed ogni altro tipo di merchanding possibile ed immaginabile, il mondo Winx è un marchio tutto italiano che spopola praticamente ovunque. Tralasciando il suo segreto, per chi scrive sinceramente oscuro, il nuovo esperimento cinematografico partorito da Straffi, addirittura in 3D, imbarazza per la sua pochezza, a tratti sconcertante.

Negli ultimi anni se c’è un genere che ha fatto passi da gigante, tanto da trasformarsi in un’autentica miniera d’oro per le major, questo è il mondo dell’animazione. Prima la Pixar, poi la Dreamworks, poi Fox, Sony e Universal, senza dimenticare gli Ilion Animation Studios di Planet 51, hanno contribuito a trasformare il cinema animato in CG in qualcosa di praticamente perfetto. Il termine di paragone quindi c’è ed è implacabile, visto che dinanzi alla quasi perfezione, una boiata si fa notare con ancor più forza. E qui arriviamo purtroppo noi, con la Rainbow di Straffi, nata neanche da 5 anni e riuscita a dar vita ad un impero.

Letteralmente vietato ai maggiori di 5 anni, Winx 3D lascia sgomenti per la sua animazione a scatti, grottesca, poco fluida, priva di espressività e maledettamente televisiva. Mal raccontata, la trama del cartoon viene perennemente infastidita da una decina di canzoni, cantate in sottofondo mentre le 6 celebri fatine dialogano tra di loro, dando così vita ad un insieme confusionario e poco chiaro. A non aiutare, e ad aumentare il mal di testa, anche il 3D. Sicuramente non inferiore ai 3D farlocchi arrivati da Hollywood negli ultimi mesi, vedi Alice, Scontro tra Titani e L’ultimo Dominatore dell’Aria, la terza dimensione delle Winx decide di ‘giocare facile’, facendo leva soprattutto su oggetti, raggi congelanti, cuoricini e stelline, che escono fuori dallo schermo per la gioia delle bimbe più piccole, dimenticando completamente l’opportunità di dare profondità al tutto.

Autentico Re dell’animazione nazionale, a Straffi va sicuramente dato il merito di mantenere l’intera Industria nazionale del genere con le sue amatissime fate glitterate, bionde nell’anima, poco vestite e felicemente fidanzate, ma dal punto di vista prettamente qualitativo le sue Winx fanno purtroppo acqua da tutte le parti. Scelto per ‘aprire’, o quasi, il Festival del Cinema ‘della stampa’, Winx 3D verrà finalmente presto dimenticato grazie alla retrospettiva Ghibli, che nei prossimi giorni impreziosirà l’Auditorium, per un’animazione ‘a mano’ che sotterra quella in CG partorita dalle oltre 400 persone che hanno lavorato a questo Winx 3D, autentica pernacchia animata del 2010. E se questo è un titolo che merita il ‘riconoscimento di interesse culturale‘, anche se con un ‘Universo economico da quasi 3 miliardi di euro’ dietro, siamo davvero alla frutta.

Voto: 2

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