Felicità… a tempo?

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Per 9 mesi abbiamo vissuto a un centinaio di metri di distanza l’uno dall’altro.
Per 9 mesi abbiamo frequentato la stessa piscina. Io facevo nuoto libero, mentre te lo insegnavi, da addirittura 6 anni.
Per 9 mesi abbiamo fatto colazione nello stesso bar, da Linari, e frequentato la stessa serata, Amigdala, senza mai andare oltre qualche occhiataccia, senza mai scambiarci neanche un semplicissimo CIAO.
Per 9 mesi sono stato convinto di starti profondamente sulle palle.
Poi, a meno di un mese dal mio trasloco e a due mesi esatti dalla tua partenza definitiva per Londra, ecco arrivare il destino.
Facebook ti segnala come mio ‘possibile amico’, incrociando i miei amici con i tuoi. Vedendomi in foto ti ricordi di avermi già visto, mi scrivi in privato, ci conosciamo, finalmente dal vivo.
Da allora non ci siamo più staccati, da allora penso costantemente al tuo dolce sorriso, da allora sono terribilmente felice, come raramente  mi era capitato.
A breve partirai, andrai a vivere in un’altra città, in un altro paese. Una decisione presa dopo anni e anni di rinvii, ed ormai difficilmente alterabile. Il destino bastardo ha voluto che ti conoscessi solo e soltanto dopo aver fatto brillare quella decisione. Ottobre è a un passo, i giorni passano e il tempo a disposizione si stringe. Più il tempo passa e più mi affeziono a te, più il tempo passa e più mi rendo conto di quanto stia bene. Grazie a te e con te.
Ti ho cercato per anni, eri a un niente da me, ed ora che ti ho trovato te ne voli via. Forse solo per tre mesi, forse giusto il tempo per iniziare e concludere un breve master, forse per sempre.
Londra non è il Brasile, qualche ora di aereo e passa la paura, ma per uno come il sottoscritto, che non ha mai creduto alle storie a distanza, sarà dura, durissima. Per uno che storce la bocca dinanzi ad un ragazzo che vive ai Castelli, o anche solo a Cinecittà o sulla Prenestina, per uno che ha bisogno di poterti raggiungere in motorino in massimo 15 minuti, per poi caricarti e portarti via, anche solo per una birretta, Londra è dall’altra parte del Mondo.
Il caso (Facebook) ha voluto che ci conoscessimo, la sfiga (dire addio a Roma per Londra) che ci fossero delle maledette clausole a rovinare il tutto.
Terapie, per il momento, non ce ne sono, se non quella di viverti giorno per giorno, provando a non pensarci, fino a quel maledetto 11 ottobre, che purtroppo si fa sempre più vicino….

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