Si chiamano Alessandro Arcodia, Marco Trespioli e Pasquale Girone Malafronte, e si sono posti l’obiettivo di dare nuovo mordente a hit dimenticate, colonne sonore, sigle televisive, vecchi successi radiofonici. Si chiamano Werther e hanno ben pensato di accompagnarci in un viaggio musicale variegato, nostalgico ed elegante, senza prendersi mai sul serio.
Prima produzione? Un pezzo del 1984 dei Matia Bazar uscito solo in Giappone, che si chiama Cercami ancora.
Elegante e curiosa la riuscita, con la presenza del Maestro Andrea Negruzzo, eclettico pianista e compositore i cui studi spaziano dal barocco al jazz, a completare un progetto che a mio avviso, in attesa di ascoltare anche altro, merita attenzione.