L’era Glaciale 3 – l’alba dei Dinosauri: Recensione in Anteprima

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L’era Glaciale 3 – l’alba dei Dinosauri
Recensione in Anteprima
Uscita in Sala: 28 agosto
Postata da me anche qui

Lunga vita a Scrat, Sid, Manny, Ellie e Diego. 10 anni dopo la loro nascita, i pazzi dinosauri della Fox tornano in sala con quello che si può tranquillamente etichettare come il capitolo più riuscito della saga. In due lustri l’animazione della Blue Sky Studios dimostra di aver fatto passi da gigante, abbracciando con discreto successo anche il mondo del 3D, congeniale (ma senza esaltare) alla nuova delirante e spassosa avventura che vedrà protagonisti gli ormai celebri personaggi.

A dimostrazione della riuscita della pellicola arriva in supporto un dato clamoroso, ovvero il box office. L’era Glaciale 3 entra infatti nella storia del cinema d’animazione, diventando il cartoon più visto di sempre (esclusa l’inflazione) fuori dagli States (battuti anche Nemo e Shrek). Mai nessuno era riuscito a superare la soglia dei 600 milioni di dollari, abbattuta da Scrat&Co, grazie anche all’evidente aiuto del prezzo maggiorato dei ticket in 3D. Con lo ’spento’ secondo capitolo si pensava che la saga fosse già arrivata al capolinea, fino all’arrivo di quest’Alba dei Dinosauri, che la rilancia completamente, grazie all’arrivo di un nuovo strepitoso personaggio, che si candida a spodestare dal trono dei protagonisti Scratla donnola Buck!

Dove eravamo rimasti? 3 anni fa, con L’Era Glaciale 2 – Il disgelo, avevamo lasciato il solitario Manny in compagnia di Ellie, dolce Mammuth che si credeva opossum. Attorno al loro amore una trama ridotta all’osso che poggiava tutta o quasi la propria forza sulla figura di Scrat, diventato, da personaggio secondario che era, un autentico protagonista. Il rischio, evidente, era quello di ammazzare la saga, ripetendo esattamente gli stessi ‘errori’.

Errori digeriti, metabolizzati e non ripetuti dalla squadra di sceneggiatori e dal regista Carlos Saldanha, che ha imparato dall’esperienza precedente per realizzare un film nettamente migliore, sotto tutti i punti di vista. Mannie ed Ellie stanno ormai per diventare genitori, con il primo apprensivo e la seconda stufa di sentirlo borbottare continuamente; Diego la tigre dai denti a sciabola si chiede se non è arrivato il momento di mollare lo strambo ‘branco’ di amici; Sid il bradipo, sicuro di rimaner sempre più solo dopo la nascita del piccolo dei due Mammuth, decide di tenere con se 3 uova di dinosauro trovate per caso, facendo loro da ‘mamma’, mentre Scrat è perennemente alla ricerca della sua amata ghianda, fino a quando sulla sua strada non finirà per incrociare una sexy ed irresistibile scoittolina

Queste sono le basi per una spassosa, divertentissima e sinceramente ben confezionata avventura, che ci porta dal mondo innevato dell’Era Glaciale a quello misterioso e sotterraneo, popolato da immensi dinosauri, pronti a mangiarsi i nostri ‘amici’, di quest’Alba dei Dinosauri. Proprio da questo universo parallelo esce fuori l’autentica sorpresa del film, ovvero la donnola Buck. Chiaro omaggio al celebre Capitano Achab di Moby Dick, Buck è un ‘pazzo solitario’ che ha deciso di dedicare l’intera propria esistenza alla vendetta contro la creatura che lo ha sfigurato… Rudy! Non una balena ma il dinosauro bianco più grande mai apparso sulla faccia della terra, da affrontare faccia a faccia, senza paura, in uno scontro perenne diventato leggenda. E’ proprio lui a trascinare l’intera seconda parte della pellicola, attraverso battute esilaranti ed una mimica facciale da applausi, accompagnata da alcune ottime trovate registiche, come il flashback che ci riporta al suo primo storico incontro con Rudy.

Con l’ideazione di Buck gli sceneggiatori sono così riusciti a realizzare un personaggio forte come il mitico ed unico Scrat, qui chiamato a dover ’sopportare’ un’autentica relazione! Fiumi di risate accompagneranno i suoi piccoli sketch slapstick, fino ad arrivare al geniale scontro, trasformatosi in ballo, con Scrattina, con in palio l’inarrivabile ghianda, sulle note di You’ll Never Find Another Love Like Mine.

Tra citazioni di vario tipo, dai Flinstones ad Alvin Superstar, ed un’ora finale di totale action, che farà impazzire i più piccoli ma non mancherà di piacere anche ai più grandi, la pellicola vola via che è un piacere, grazie anche al supporto del 3D, mai invasivo ma sicuramente neanche strettamente necessario per la visione (se potete vederlo solo in 2D non strappatevi i capelli). Il 3D in questo caso arriva palesemente in soccorso della pellicola, aumentandone nettamente le potenzialità visive. Buona la profondità così come i colori, attraverso scene che spesso trasformano il film in un autentico videogioco, tra voli a planare in sella a pterodattili sopra cascate di lava, ed inseguimenti nella giungla tra abnormi dinosauri.

Ciò che ne rimane è un ottimo film d’animazione digitale, semplicemente perfetto per un pubblico trasversale, che va dal bambino di 5 anni ai nonni di 80, ancora lontanissimo dai capolavori Pixar (il paragone non esiste) ma probabilmente molto più vicino di quanto si potesse pensare ai titoli della Dreamworks Animation. Con Scrat, Sid e la novità Buck in casa Blue Sky Studios potranno andare avanti chissà fino a quando, considerando soprattutto gli 800 milioni di dollari incassati worldwide da questo 3° titolo, per quella che si può etichettare come la saga animata più “seriale” della storia del cinema. Possiamo anche non parlare di ‘capitoli’ ma di vere e proprie puntate da 90 minuti. Non ci resta che attendere la prossima, con sincero piacere

Voto: 7+

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