Recensione in anteprima per Hunger Games

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Hunger Games
Uscita in sala: 1° maggio

Dimenticate i vampiri ormonosi di Twilight e i maghetti adolescenziali di Harry Potter, perché con Hunger Games si lotta per la sopravvivenza.
Nelle rovine di una terra anticamente conosciuta come Nord America, gli annuali Hunger Games stanno per iniziare.
Ogni anno, un ragazzo ed una ragazza vengono estratti a sorte dai 12 distretti che compongono Panem, nazione dittatoriale in mano ad un’ingombrante rete televisiva, che attraverso un gioco al massacro prosegue il suo incessante controllo sul resto della popolazione.
Il Giorno della Mietitura del 12° distretto ha parlato. Sarà Katniss Everdeen, in sostituzione della sorellina più piccola, a dover combattere per sopravvivere. Ad aspettarla un’arena, una giungla, una ‘guerra’ all’ultimo sangue contro 23 coetanei. Solo uno se ne salverà. Questi sono gli Hunger Games, saga letteraria ideata da Suzanne Collins, autrice della trilogia di romanzi cult. Il primo di questi è nella lista dei bestseller del The New York Times da oltre 180 settimane, ed è costantemente apparso nella lista dei bestseller di USA Today e Publishers Weekly. Quasi 30 i milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti, per una trasposizione che ha da subito incantato la critica americana e sbancato i botteghino. 357 milioni di dollari raccolti in patria, altri 217 nel resto del mondo, ed un successo che non conosce soste. Con merito.
Perché Hunger Games è un film dalle qualità indiscutibili. A pesare su tutto e tutti la regia d’autore di Gary Ross, padre di Pleasantville che ha già detto no al programmato sequel, e la splendida Jennifer Lawrence, candidata all’Oscar per Un Gelido Inverno e qui semplicemente sublime. Il film poggia completamente sulle sue forti spalle, atletiche e coraggiose, come il personaggio da lei magnificamente interpretato e ottimamente sfaccettato (a scapito di tutti gli altri, e questo è un difetto di non poco conto).
Se i detrattori a ‘prescindere’ della pellicola sottolineano le innegabili somiglianze con Battle Royale, Suzanne Collins non si è fatta mancare persino un accenno a The Truman Show, pennellando i tratti di un futuro dispotico ed apocalittico, in cui sarà la televisione a comandare e a governarci, modellando le fragili menti a suon di reality show grondanti sangue, ai quali affiancare l’immancabile repressione forzata ed armata.
Vivere o morire, uccidendo coetanei a sangue freddo, per poi tornare a casa da ‘eroi’, da ‘star’ della tv, ricche ed idolatrate dalla folla. Per rientrare nei limiti della censura cinematografica Ross ha dovuto cedere alla durezza e alla crudezza del romanzo, mostrando comunque la morte, drammatica, tragica e stomachevole, grazie ad una macchina a mano che segue passo passo, e con scatti quasi isterici, l’incessante proseguo dell’azione. Se il tema musicale di James Newton Howard tocca vette straordinariamente alte, è il risultato finale a stupire, per quanto tecnicamente ineccepibile. Abbandonato il rischio ‘film adolescenziale’, Hunger Games guarda quindi oltre, puntando ad un pubblico assolutamente trasversale. Tanto dal massacrare l’idiota confronto con la Saga Twilight, che sarà sempre solo e soltanto la versione ‘Harmony’ di un film mediocre. Qui, con enorme sorpresa, si vola invece su altre vette.

Voto: 7+

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