Papa Francesco incontra un attivista glbtq in Paraguay – non era mai successo

Condividi

Papa Francesco è un genio della comunicazione.
Inutile negarlo.
Se da una parte ‘finge’ aperture nei confronti del mondo omosessuale (‘chi sono io per giudicare un gay’ rimarrà una delle sue frasi storiche), dall’altro nega il pass stampa al vaticanista francese solo e soltanto perché gay dichiarato. Il pontefice argentino sa come farsi strada tra i media, tanto dall’aver dato più volte l’impressione di ampie aperture all’universo queer. Di pura e semplice facciata. L’ennesima botta di astuzia è arrivata in Paraguay.
Qui il pontefice ha incontrato Simón Cazal, direttore esecutivo del Somosgay (‘Siamo gay’), gruppo di primo piano dei diritti LGBTI in Paraguay.
Fino ad oggi non era mai accaduto nulla di simile.
Cazal, intervistato dalla CNN prima dell’incontro, è stato esplicito sull’argomento: ‘devo andare. Il 90% del Paraguay è cattolico. Tutti amano il Papa’. ‘Dobbiamo fare questo passo altrimenti saremo noi quelli che chiudono le porte’.
E qui sta il punto.
La mossa pubblicitaria di Bergoglio ha fatto nuovamente centro, mandando la pallina dall’altra parte del campo, per un incontro che Cazal ha poi definito ‘produttivo’: ‘Il Papa ha sottolineato l’importanza della diversità. Ha detto che non ci sono persone di prima, seconda o terza classe. La dignità è di tutti’. Splendido, se non fosse che proprio in Vaticano continuino a dimenticarselo. Un giorno sì e l’altro pure.
Francesco continua così a muoversi su un doppio binario con il mondo gay. Da una parte porta avanti la battaglia del NO alle unioni civili e ai matrimoni gay, che colpirebbero la stabilità della famiglia tradizionale, mentre dall’altra invita una transessuale in Vaticano per poi incontrare attivisti glbtq in forma privata. Per la gioia della stampa, ovviamente, che applaude al primo papa ‘gay friendly’ della storia. A giorni alterni.

Autore

Articoli correlati

Impostazioni privacy