Nessuno ha venduto quanto lei sia nel 2015 che nel 2016 (quasi 20 milioni di copie in tutto il mondo), eppure Adele non si ferma.
Quarto pazzesco singolo estratto da 25 in uscita il 14 novembre prossimo.
Water Under the Bridge.
Ne vado matto.
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2 Novembre 2016 at 20:33
Non saprei.
Sicuramente è impossibile sapere se quest’album, proiettato in un decennio passato, avrebbe avuto un successo simile o meno. Si possono fare solo teorie. Io per esempio sono della teoria che quest’album avrebbe anche potuto vendere qualcosa come 50 milioni di copie… detronizzando “Thriller” di Michael Jackson…ma forse mi sbaglio.
Mi sono trovato spiazzato anche io dal successo anomalo di “21”. Tutti si sono trovati spiazzati. È quasi paragonabile a un miracolo discografico.
Comunque di una cosa sono sicuro, ovvero che il mercato discografico non funziona come i prodotti per il WC… non è che se ti devi comprare un album scegli tra Mariah Carey o Whitney Houston come tra Mastrolindo e i prodotti Coop…la gente li compra/comprava anche tutti e due, se la canzone merita/meritava…
Sicuramente il fatto di non avere “competizione” la facilita a livello di immagine e reputazione. Ma vedrai che a breve ne arriverà una nuova…
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2 Novembre 2016 at 15:43
Canzone carina, ma niente di più insomma… non smetterò mai di pnsare che Adele è stata davvero molto fortunata ad essere esplosa in questi ultimi 5-6 anni, senza rivali di rilievo per intenderci. Nessuno le toglie che sia una brava interprete molto precisa nelle esecuzioni, ma i numeri che fa sono davvero sproporzionati e francamente immeritati se li si confronta a quelli fatti da vocalist del passato recente e lontano, che oltre ad essere ben più dotate e tecnicamente più brave, sfornavano albums con svariate hits memorabili che hanno segnato la loro epoca e che ancora oggi si sentono in giro. A parte Hello, dubito che per questi ultimi suoi 3 singoli accadrà la stessa cosa.. fosse uscito negli anni 2000 o nei 90, un album come 25 (non certo bello come 21), si sarebbe assestato intorno ai 6-7 milioni di copie ad essere generosi, più o meno quanto fatto con il suo primo album del 2008, all’epoca adombrato dal successo ininterrotto di Back to black e dal talento, quello si unico e smisurato, di una certa Amy Winehouse..
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