Fabri Fibra, Rolling Stone parla di ‘pericoloso precedente’ e se la prende con Valerio Scanu

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Criticabile pezzo quello pubblicato oggi da Claudio Biazzetti su Rolling Stone.
Al centro del contendere la sentenza che ha portato Fabri Fibra a dover risarcire Valerio Scanu per diffamazione.
Una sentenza che ‘crea un precedente’, sottolinea Biazzetti, per poi affondare:

‘E’ chiaro che oggi più che mai l’omofobia è un problema concreto. La recente strage di Orlando non fa che confermarlo, ma credo che andarsela a prendere con i rapper sia più una caccia alle streghe che un modo efficace per combattere la discriminazione’.

Peccato che proprio su questi testi e su queste canzoni si formino molti giovani di oggi, ed è allora doveroso frenare certe offese gratuite e diffamanti, certi luoghi comuni sull’omosessualità e sulle minoranze, qui nascoste dietro il paravento della libera e espressione artistica. Biazzetti, poi, ricorda quanto fatto da Marco Mengoni nel 2010 proprio con Fibra, evitando la la querela perché ‘viviamo in un Paese libero e ognuno è libero di dire quello che vuole’. Ed è qui che il giornalista scade nell’ulteriore e incredibile insulto a Scanu:

‘Come a dire, fra artisti ci si capisce subito. A sguinzagliare gli avvocati sono altri’.

Insomma, va a finire che la colpa è di chi ha querelato, vincendo la causa, e non di chi ha diffamato, tramutato in martire.

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Comments

  • Marco 2 Luglio 2016 at 12:31

    Che tristezza! Bisognerebbe cancellare e querelare milioni di cantanti e testi! E’ veramente una poracciata da checche questa! C’è l’Isis che non ci fa più vivere e spostare e pensare all’omofobia ovunque e a Fabri Fibra! Spero colpiranno voi per primi!

  • Lisa 1 Luglio 2016 at 16:33

    Verissimo

  • lorsi 1 Luglio 2016 at 10:16

    Giovane giornalista che prova ad accendere una polemicuzza per far parlare di sé.
    Che noia che barba!
    Un giudice ha ravvisato gli estremi di una diffamazione personale che è piuttosto evidente per la verità. Stop.

    I testi delle canzoni non sono una spazio franco dove puoi dire tutto impunemente. Proprio no!

    Se poi Fabri Fibra sia omofobo non so.

    M’importa poco (di Fabri Fibra, dei suoi testi e dei suoi “pensieri”).

    Parlando in generale bisogna dire che dalle posizioni omofobe, qualunque sia il veicolo con cui sono diffuse, bisogna sempre prendere le distanze.

    Chi non lo fa deve vedersela con la proprio coscienza. Se ce ne ha una.

  • HANDREAS 1 Luglio 2016 at 9:24

    Le solite cose all’italiana, perchè poi ci sono pure tizi come questo Biazzetti, che più che un giornalista si puo’ definire un ciarlatano, che scrive tanto per scrivere tentando di far scattare la polemica e vendere qualche copia in più di un giornale che ormai è scaduto nel ridicolo… un giornale che ai tempi contava davvero qualcosa, ma che negli ultimi anni si è perso in un bicchiere d’acqua… I giornalisti veri non esistono più!!! Cmq sia la può girare come vuole, ma Fibra paghi e soprattutto si guardi allo specchio… che a me tutta sta parte dell’omofobo mi fa venire qualche dubbio! Niente niente vuole seguire le orme folli dell’ americano Eminem contro la Carey? Non attacca bello!

  • Leo 1 Luglio 2016 at 7:24

    Scriviamo in massa a Rolling Stone USA e spieghiamo cosa i responsabili della edizione italiana hanno lasciato che venisse pubblicato da questo ragazzetto omofobo convinto di essere un giornalista. E vediamo quanto lo tengono ancora. Fatelo, e fatelo subito.

  • herinanth 1 Luglio 2016 at 0:00

    Il rapper non è stato condannato per omofobia, è stato condannato per aver diffamato esplicitamente un individuo, deridendolo con stereotipi di genere, la cosa è ben diversa per la legge. Se lui avesse scritto le stesse cose e non avesse citato esplicitamente Scanu, non avrebbe avuto nessuna ripercussione legale. L’omofobia e la censura qui non c’entrano niente: il diritto di espressione ha un limite nella diffamazione, se fosse un testo pubblicato su un social network nessuno discuterebbe sul fatto che è diffamatorio.

  • Luigi 30 Giugno 2016 at 20:41

    Il rapporto tra libertà di espressione e parole d’odio (ad esempio verso le minoranze, o basti pensare al mein kampf) è sempre stato delicato e non si può mai definire a priori. Proprio per questo esistono i giudici che possono valutare caso per caso se viene superato il limite e trarne le dovute conseguenze. La libertà di espressione va bilanciata con altri diritti e principi, come l’integrità, la dignità e la non discriminazione. Però io non mi sentirei affatto a mio agio con una censura ex-ante.

  • Marcel P. 30 Giugno 2016 at 19:34

    E’ la solita storia, quando si vuole apparire rivoluzionari e si vuole attaccare qualcuno, il soggetto più facile e a portata di mano e sempre l’omosessuale, nulla di nuovo è così da 20 secoli.

  • hey 30 Giugno 2016 at 19:32

    giornalista sul libro paga della casa discografica di FF…
    penoso!
    l’arte è una missione, non uno sputtanamento!

  • Fritz Cavallo 30 Giugno 2016 at 17:48

    Non so, ma “arte” e “Fabri Fibra” nella stessa frase fa tanto giornalista musicale di merda