Artpop fa flop e la Universal ne risente economicamente?

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1. Eminem – “The Marshall Mathers LP 2” 3.8 Million
2. Katy Perry – “Prism” 2.9 Million
3. Imagine Dragons – “Night Visions” 2.4 Million
4. Lady Gaga – “ARTPOP” 2.3 Million
5. Drake – “Nothing Was The Same” 2.1 Million
6. Luke Bryan – “Crash My Party” 1.8 Million
7. Stromae – “Racine Carree” 1.8 Million
8. Robbie Williams – “Swings Both Ways” 1.6 Million
9. Justin Bieber – “Believe” 1.6 Million
10. Lorde – “Pure Heroine” 1.5 Million

Solo quarta nel 2013 della Universal, a sorpresa dietro Katy Perry e gli Imagine Dragons, e con Drake pericolosamente alle spalle.
Il presunto mezzo flop di Artpop, 3° disco di Lady Gaga, avrebbe  causato non pochi problemi alla Universal. O almeno questo titola il New York Post. L’ultimo trimestre del 2013, che avrebbe dovuto spiccare il volo grazie proprio alla Germanotta, ha invece fatto segnare un pesante -9,3 per cento sulle entrate. A rivelarlo la stessa società. Un trimestre di crisi che vedrà la major perdere profitti per il 2.9 per cento, ovvero 702 milioni di dollari. Nel corso di tutto il 2013, invece, i ricavi sono cresciuti del 12,8 % (4,9 miliardi di euro), grazie al boom del digitale che per la prima volta ha superato le vendite ‘fisiche’, e a quello dello streaming (vedi Spotify) con un clamoroso +75%. C’è però da dire, ad onor del vero, che ad influire sul pesante calo del quarto trimestre è stato soprattutto il crollo del mercato musicale giapponese, che da solo rappresenta circa il 25% delle vendite mondiali, e le immancabili ripercussioni dell’operazione EMI, acquistata dalla Universal per 1,4 miliardi di euro. Che Artpop abbia poi deluso le attese, vendendo addirittura meno di Katy Perry e al termine di una campagna promozionale mostruosa (ed economicamente dispendiosa), è innegabile, ma da qui ad additare alla Germanotta il crollo delle entrate del 9,3 per cento ce ne passa. O no?

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