In principio sarebbe dovuto venire alla Roma. Poi Sergio Cragnotti in una folle notte d’estate fece lo sgarbo degli sgarbi al Presidente Franco Sensi, sborsò oltre 24 miliardi di lire e lo portò in Italia, alla Lazzie, dove vinse uno scudetto, una Coppa Italia e due Supercoppe italiane (noi romanisti, nel frattempo, dovemmo sopportare quella pippa di Tomic). Nel 2004, dopo quasi sei anni nella Capitale, il passaggio all’Inter, con cui vincerà tutto. A Milano Dejan Stanković è infatti diventato un ‘simbolo’ nerazzurro, fino a pochi giorni fa. Perché il calciatore serbo, 35 anni a settembre, ha salutato la squadra di Moratti, dopo quasi 10 anni di trionfi più o meno ininterrotti. Tanto da meritarsi una gallery ‘ormonosa’ in salsa ‘revival, perché Dejan, odiato per buone ragione da noi tutti tifosi della Maggica (perché ci avrà segnato tipo 888 goal), ha sempre ostentato quel fascino da ‘delinquente’ cinematografico alla Emir Kusturica che fa breccia. E che breccia, agli occhi di tutti i tifosi voyeuristi del pallone italico. Anche se a giudicare dalle immagini, di talento, tra quelle cosce, ce n’era davvero poco.