Renzo Ulivieri dice sì ai matrimoni gay e punta al Senato

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Ha allenato per 40 anni.
Dal San Miniato alla Reggina, passando per il Bologna di Roby Baggio, per poi diventare Presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio ed ora futuro senatore della Repubblica.
Perché dopo aver raccolto una caterva di voti alle primarie (2.112), Renzo Ulivieri prepara lo sbarco a Palazzo Madama con Sinistra e Libertà.
Nell’attesa, si lascia andare con Vanity Fair, svelando ciò che tanti colleghi continuano a negare. Ovvero l’esistenza dell’omosessualità nel calcio.
Purtroppo l’ambiente del calcio italiano è fatto da voci, che molto spesso corrono più veloci dei pensieri dei singoli. Le cose che si dicono e che girano sono molto ariose. Io sono molto per la libertà individuale, ma senza forzature esterne”. “Se ho mai allenato calciatori gay? Vede, posso anche dire di sì, ma quello che conta è che nel calcio quelli che sbagliano siamo noi: l’immagine sbagliata la diamo noi per primi, perché siamo i primi che pensiamo male. Le forzature, da qualsiasi parte arrivano, fanno male. Deve essere tutto naturale, invece non lo è affatto
Parole lontane mille miglia da quelle rilasciate da Marcello Lippi, ct campione del Mondo che con agghiacciante coraggio disse che nel calcio i gay non esistono. “Non è vera, naturalmente, altrimenti sarebbe una cosa strana. Per fortuna, non è stato l’unico ad esprimersi sulla questione“, sottolinea Ulivieri, decisamente ‘più a sinistra del Pd‘, come lui stesso si è definito. Tanto da dire SI’ ai matrimoni gay:
Sono favorevole a questa apertura, che non tutti ancora posseggono. Il tempo porterà in questa direzione, perché tutto il mondo sta muovendosi in tal senso, e la storia già lo dimostra. La parità di diritti per tutti è una cosa in cui credo molto. E sono sicuro che anche in Italia si arriverà a ottenerla
72 anni a breve, e un’esistenza passata tra panchine e spogliatoi, Renzo Ulivieri non è altro che la dimostrazione vivente che un minimo di intelligenza, misto apertura mentale, è possibile ovunque.
Anche nel chiuso ed ipocrita mondo del calcio. Bravo Renzo, e forza SEL.

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