4 di Beyonce: ecco la recensione/pagella di Spetteguless

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16 Grammy Awards, di cui 13 da solista, 23 Billboard Music Awards, 7 da solista e 18 MTV Music Awards, 16 dei quali da solista. Totale? 98 premi da solista in meno di 10 anni. Nel 2010 su ben 10 nomination ha vinto 6 Grammy, gli Oscar della musica, record assoluto per un’artista femminile in una sola edizione. Billboard l’ha eletta Artista Femminile del Decennio. The Guardian l’ha eletta Artista del Decennio, mentre Crazy In Love è stata scelta come Canzone del Decennio dalla rivista New Musical Exp. Con il primo album, Dangerously in Love, del 2003, ha venduto 9 milioni di copie. Nel 2006 con B’Day è riuscita a vendere 541,000 copie all’esordio nella Billboard americana. Nel 2008 con I Am… Sasha Fierce arriva a 7 milioni di copie smerciate. Toale? Fino ad oggi, in tutta la sua carriera, ha venduto circa 25 milioni di album in tutto il mondo, senza considerare le vendite di quando faceva parte delle Destiny’s Child. È l’artista in assoluto con più vendite nel decennio 2000-2009 tra album, singoli, digitale e dvd, per un totale che arriva ai 64 milioni.
Si legge Beyoncé Knowles, si dice Queen B.
Il suo QUARTO album in studio, chiamato tristemente 4, è stato annunciato all’improvviso, e ancor più improvvisamente lanciato da Run the World (Girls). Un flop stellare, inatteso, tanto da costringere Beyonce a sfornare subito il secondo singolo, Best Thing I Never Had. Ancor più flop. Tanto da far suonare più di qualche campanello d’allarme in casa Beyonce, oggi ancor più roboante a causa del clamoroso leak a cui è andato incontro l’intero album. Perché a due settimane dall’uscita ‘ufficiale’, 4 è stato diffuso in rete. Palesando un’impensabile realtà, che vede Beyonce intraprendere una rotta di ‘ridimensionamento’ puro. Perché 4 delude. O meglio, delude perché da Beyonce, a cui va comunque dato il merito di NON essersi venduta all’imperante coattume di questi ultimi anni, ci si attende solo e soltanto il meglio. Sempre. . 12 le tracce. Queste le mie opinabili e soggettive impressioni:

1) 1+1: Ballad in perfetto stile Beyonce, è una delle canzoni che più funziona all’interno di tutto l’album. E’ la Halo del 2011. Meno potente, meno coinvolgente, ma sicuramente d’impatto, anche perché cantata da orgasmo. Poteva fare da singolo apripista, ma NON a giugno. Che l’intero entourage della cantante abbia sbagliato la release dell’album? Probabile. Anzi, sicuro. Voto: 7,5

Beyoncé – I Care by hookerhooker

2) I Care: Ne’ carne ne’ pesce. Cosa diavolo è questa I Care? Interessante nelle varie strofe, si arena nell’atroce ritornello, finendo per stancare, stufare. Ti viene voglia di passare immediatamente alla traccia successiva. E siamo solo alla seconda… Voto: 5

3) I Miss You: Delicata, preziosa, è la voce di Queen B che sembra quasi susserrare I Miss You. Conquistando. E’ forse la più bella canzone dell’album. Forse. Perché alla lunga si ripete, stancando. Voto: 7 

Best Thing I Never Had by Beyoncé

4) Best Thing I Never Had: Fresca, estiva, orecchiabile, radiofonica. E’ il secondo singolo ufficiale, assolutamente non danzereccio ma chiamato a sottolineare le strabordanti qualità canore di Beyonce. Piano da urlo, ritornello coinvolgente ma non troppo, funziona. Ma senza strafare. Voto: 7

5) Party: E arrivò anche il primo featuring, con Andre 3000. Fa cagare. Voto 4

6) Rather Die Young: Freno a mano tirato. Beyonce continua a trattenersi, con song ancora ‘tenute’, sul lento andante, anche se in questo caso la crescita è lenta ma inesorabile. 30 secondi e si parte. O almeno, si dovrebbe. Voto: 5

7) Start Over: incazzata, urlatrice, Beyonce sembra aver perso completamente la strada. Altra traccia ‘evitabile’. Altra traccia riempitiva, anche se musicalmente interessante. Ma nel complesso non funziona. Possibile che questo album riesca ad annoiare così tanto? Voto: 5

Love on Top – Beyonce #4 by DevanCG

8) Love on Top: Ok, proviamo a rispondere alla domanda qui sopra posta. Finalmente aria fresca. Semplice ma deliziosa, divertente e spensierata, Love on Top è un amore di canzone. Nulla di travolgente, ma finalmente Beyonce inizia a prendersi un po’ meno sul serio, facendo centro con un ritornello che ti entra in testa, senza uscirne più, crescendo ascolto dopo ascolto. Singolo sicuro, o almeno me lo auguro. La mia canzone preferita dell’album. Voto: 8,5

9) Countdown: – 4 alla fine. Avrà voluto dire questo Queen B con il titolo della canzone? Ovviamente no, anche se il countdown nei confronti di un album che per ora possiamo definire un bel cazzotto in un occhio è già bello che iniziato, e da più tracce. Complessa nel ritmo, caotica, mi piace solo a TRATTI. Voto: 5,5 

10) End of Time: eddaje che finalmente ci si scatena. A tre canzoni dalla fine Beyonce si sveglia, partorendo una traccia con i controcazzi, costringendoti a smucinare chiappe e fianchi fino a quando non finisci per sudare pure l’anima de li mortacci tua. Anche se l’inizio mi ricorda maledettamente un’altra canzone, il cui titolo proprio non vuole venirmi in mente. Comunque notevole. Voto: 7,5

Beyonce – I Was Here #4 by DevanCG

11) I Was Here: Roboante, ballad da Grammy, I Was Here riporta in auge la Beyonce che te sfrantuma le palle in radio a dicembre, sotto la pioggia in mezzo al traffico, quando il tuo lui t’ha appena lasciato perché tradito con un testa di cazzo su Grindr. E tu sei lì, a piagne, e a cantà I Was Here come na matta. Ed è qui che Beyonce fa centro. Perché I Was Here è talmente costruita nel suo voler conquistare, toccando certe corde e certe note, da entrarti nella capoccia. Non è Halo. Non ci sarà mai un’altra Halo, ma vista la qualità media dell’album, va bene così. Voto: 7,5

12) Run The World (Girls): tanto criticata, contestata, odiata, il sottoscritto ascolta questa canzone da SETTIMANE. E con piacere. Perché la trovo una cazzo di bomba. In discoteca farebbe ballà pure na mummia egizia. Eppure non ha funzionato, neanche dopo il deludente video, neanche dopo l’esibizione cuccurineggiante. Eppure, a me, me piace. Voto: 7,5

Voto complessivo voce: 9
Voto complessivo album: 6+

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