Immanuel Casto sold out conquista Roma

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I Magazzini Generali pochi giorni fa, il Circolo degli Artisti ieri.
In tour in giro per l’Italia, Immanuel Casto ha conquistato la capitale, facendo registrare un clamoroso sold out.
1 ora di ritardo, neanche fosse Madonna, tre ballerine ad accompagnarlo, 3 cambi d’abito e una quindicina di pezzi, cantati e ballati in un delirio di fan che lo amano e lo osannano fino all’eccesso.
L’avevo visto una prima volta 2 o 3 anni fa a Muccassassina, Immanuel.
In tre anni è nettamente migliorato. Fisicato, ma non solo, regala coreografie ad hoc ad ogni canzone. A Mucca me lo ricordavo un mezzo tronco, anche abbastanza ridicolo, mentre ieri mi ha stupito, lo devo ammettere. Ottima presenza scenica, una sicurezza dei propri mezzi evidente, e forse anche eccessiva, voce a tratti tentennante ma a conti fatti accettabile, balletti PERFETTI e un quadro che volontariamente si fa trash, per un concerto che a lungo andare stanca (15 canzoni tutte su quel tenore non le reggo), ma sicuramente diverte, facendosi vedere anche per la sua ‘eccezionalità’.
Fatti i miei complimenti a quello che credo sarà uno dei prossimi inediti, ovvero GIOCO DI MANO, dallo strepitoso e orecchiabile ritornello, i suoi capolavori sono e restano ANAL BEAT e sorpattutto BELLA LA CAPPELLA, cantata addirittura in versione unplugged, con tanto di foto blasfeme e clericali alle sue spalle.
Unico nel genere, Immanuel Casto conferma la sua straordinarietà, fatta di testi provocatori che giocano con i doppi sensi, accompagnati da basi elettroniche che farebbero la fortuna di tanti ‘GRANDI’, tanto da essersi costruito una fetta di FAN che stupiscono. Circolo stracolmo, gente impazzita, di ogni età, sesso e orientamento sessuale, canzoni cantate in coro a squarciagola, neanche fosse Bono Vox E ora?
E ora lo voglio vedere solo e soltanto su un palco… quello dell’Ariston!

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