Levate la scopa nel culo ad Anna Calvi

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Un talento straordinario. Una voce potente, un uso mostruoso della chitarra elettrica, ma una presenza scenica pari allo ZERO.
Anna Calvi ieri sera ha DELUSO Milano.
Perché la fenomenale inglese si è concessa 60 minuti di concerto a dir poco ‘soporifero’. Molto probabilmente a causa della spasmodica attesa, e delle altissime aspettative, ma Anna ha mostrato evidenti segni di ‘debolezza’. Ferma, immobile, inchiodata sul palco, non ha mai scaldato il pubblico, neanche dinanzi a canzoni come Desire, in cui avrebbe dovuto zompare da una cassa all’altra sputando fuoco. A non aiutarla una ‘band’ minimal, composta da un batterista  e da una poraccia chiamata a dover gestire qualcosa come 188 strumenti. Fredda, glaciale, la Calvi non ha trasmesso nulla, senza andare oltre l’esercizio di stile. Che in casi simili finisce però per diventare una zavorra micidiale.
Perché riuscire ad ‘addormentare’ un pubblico con appena 60 minuti di concerto, e con un magnifico album simile tra le mani, è un suicidio.
Anna Calvi non ha 20 anni, ma 29. E deve darsi una svegliata.
Perché è da oltre un anno che viene incensata dalla critica (tra i quali il sottoscritto, in quanto BLOGGER e non come critico). E’ da oltre un anno che tutti si aspettano il decollo definitivo, che mai è avvenuto e mai avverrà se continuerà a mantenere queste particolarità ‘caratteriali’.
Perché si dice che sia ‘timida’, tanto da spaventarsi sul palco.
E allora figlia mia evita i live. O cambia location. Fai sedere il tuo pubblico, fatti portare uno sgabello pure te e rilassamose tutti insieme appassionatamente. Senza costringerci ad assistere a ciò che ieri sera ha lasciato di sasso molti presenti.
Ovvero al concerto di un talento MOSTRUOSO, fottutamente limitato da una presenza scenica pari al NULLA cosmico.
Anna mia, di cuore, e te lo dice uno che ti adora, ma ripigliati.

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