Famiglia Cristiana contro Stato Civile: ‘perché Rai 3 non realizza un format che racconti la fatica e la gioia delle famiglie eterosessuali’

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‘In questi giorni dopo il Natale – per antonomasia la festa della famiglia – i vertici di Rai 3 hanno deciso di riproporre le storie del programma nella fascia preserale, collocando le repliche alle 20.05 del 26, 27, 28, 29 e 30 dicembre, dopo il Tg3 e prima di Un posto al sole. È proprio la scelta dell’orario a suscitare perplessità: riproporre temi ancora scottanti in una collocazione di largo ascolto e di fruizione famigliare è una decisione per molti aspetti dirompente’.

Così Famiglia Cristiana, per bocca di MArco Deriu, è passata all’attacco di Stato Civile, da giorni sotto il tiro incrociato dei cattoestremisti italioti solo e soltanto perché anticipato dalle 23:00 alle ore 20:10.
Prima le bordate di Adinolfi ed ora quelle di Massimiliano Padula, presidente nazionale dell’Aiart – Associazione italiana telespettatori Onlus, che ha incredibilmente così rilanciato la polemica.

‘Perché Rai 3 non scrive e realizza un format che riesca a raccontare la fatica e la gioia delle famiglie eterosessuali, a dare spazio alle contraddizioni e alle imperfezioni che oggi una coppia uomo-donna (sposata in chiesa o civilmente) vive, nonostante le tante iniquità sociali ed economiche che spesso impediscono di generare figli e progettare il futuro?’.

Nell’Italia del 2017, roba da matti, ci sarebbe davvero la necessità di un programma ad hoc sulle ‘famiglie eterosessuali’. Ebbene sì. Scelta condivisa proprio da Famiglia Cristiana, che così concluse la sua sparata contro Stato Civile:

‘La proposta è ragionevole e la facciamo nostra, aggiungendo un ulteriore elemento utile alla riflessione: le norme di autoregolamentazione della televisione italiana prevedono che le trasmissioni in onda sulle reti nazionali generaliste (Rai 3 lo è) nella fascia oraria compresa fra le 7.00 e le 22.30 siano destinate a una fruizione famigliare. La scelta di Rai 3 di inserire nel preserale di questi giorni le repliche del programma delega alle famiglie una responsabilità in più nella valutazione dell’adeguatezza di contenuti e forma alla sensibilità spettatoriale dei più piccoli’.

Eccallà. Lo scudo degli infanti, brandito puntualmente da chi ha il terrore del ‘gender’ e degli omosessuali, a protezione di un’ignoranza propria ed evidentemente incapace di scemare. Anno dopo anno. Un’incapacità alla sana ‘educazione’ che ciclicamente torna a galla. Nel dubbio Stato Civile, che ha ieri chiuso la sua finestra preserale di fine 2016 con 5 puntate, è stato un successo, considerando tanto la media ascolti della rete quanto l’orario da telegiornale. Prendete e portate a casa, animali.

1.145.000 telespettatori con uno share del 5,10% il giorno di Santo Stefano.
1.299.000 telespettatori con uno share del 5.32% il 27 dicembre.
1.239.000 telespettatori con il 5,23% di share il 28 dicembre.
1.270.000 telespettatori con il share 5.23% di share il 29 dicembre.
1.145.000 telespettatori con il 5,06% di share il 30 dicembre.




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