Tiziano Ferro su Vanity Fair: ‘sono single e voglio un figlio, anche da solo’

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schermata-2016-12-20-alle-14-24-30

tiziano-ferro-gay-vanity-fairSe sono in America è anche perché voglio un figlio, e lo voglio anche da solo. Frequento incontri per aspiranti genitori e mi sono reso conto che c’è molta razionalità da mettere in questo progetto, lo slancio non basta. Diciamo che se il cuore riesce a superare la quantità di burocrazia richiesta, allora il figlio lo vuoi per davvero. Comunque sì, per rispondere alla sua domanda, un bambino lo vorrei anche se sono solo. Spero però di trovare una persona con cui condividere questo sogno. Ma se poi incontro qualcuno che figli non ne vuole? Io rispetto le opinioni di tutti, se una persona non desidera figli è libero di fare le sue scelte. Soltanto credo che su certe cose importanti si debba essere d’accordo in una coppia. Vedremo, insomma. Ma sono sicuro che qualsiasi cosa succederà, lo dirò a Vanity Fair, ormai è una tradizione. Ora come ora sono single. Appena fatto coming out mi sono fidanzato, e sono rimasto in coppia quattro anni. Il giorno in cui è finita, mi sono seduto al tavolo e in mezz’ora ho scritto “Solo” è solo una parola, che è anche la canzone che amo di più di tutto l’album. Non succede mai che abbia un brano preferito, ma questa volta sì. Nel mio primo lungo periodo da solo ho avuto un’ansia tremenda: dovevo ritornare dentro una coppia. Non ho mai frequentato un americano. C’è questa perfezione fisica che un pochino mi spaventa: le pance piatte, i denti bianchissimi, il botox. Io forse cerco qualcosa di più normale, sia fuori che dentro“.

Tiziano Ferro e Vanity Fair, un amore indistruttibile. Sei anni dopo lo storico coming out, il cantante di Latina torna in copertina per rilanciare la posta grazie al desiderio di paternità.
Tiziano, single ma incapace di divertirsi (‘sono impacciato, non mi interessa. Le ha sentite le mie canzoni? Ecco‘), sogna di diventare padre e proprio negli States, come fatto da Nichi Vendola, potrebbe toccare con mano quel desiderio.
Per poi tornare nella bigotta Italia e, neanche a dirlo, finire nel tritacarne mediatico che puntualmente divora chiunque sia omosessuale e voglia diventare padre attraverso la maternità surrogata. In bocca al lupo Tizià.

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