E’ morta Marta Marzotto, regina di mondanità

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9788860526359.1000_0Giovane e bella da fermare il cuore, dalla miseria delle risaie di Mortara si è ritrovata, negli anni Cinquanta, a sfilare sulle passerelle delle più importanti case di moda. E, come Cenerentola, viene notata dal rampollo di una nobile famiglia di imprenditori veneti, i Marzotto, che si innamora perdutamente di lei. Ma questo non è l’happy end di una favola, è solo l’inizio. In quindici anni dalla coppia più invidiata d’Italia nascono cinque figli, e la regina di Palazzo Stucky organizza cene, cacce, ritrovi con banchieri, magnati e teste coronate, anche se la gabbia dorata della provincia comincia ad andarle stretta. Sta per iniziare la sua nuova vita, quella della Roma mondana, così meticcia e così speciale, in cui il suo salotto di piazza di Spagna diventa il centro pulsante della vita culturale, politica e imprenditoriale italiana. Ma il vero cuore di queste memorie è l’intensità del legame con Renato Guttuso, un amore che condizionerà per vent’anni l’arte di uno e la vita di entrambi. Lui la dipinge ovunque, le scrive cinque lettere al giorno. Lei lo trascina con la sua vitalità contagiosa in una seconda giovinezza. Poi, un giorno di gennaio di trent’anni fa, l’incantesimo si spezza e tutto cambia. La fine del grande pittore si tinge di mistero e a pagarne il prezzo più alto è proprio lei, la sua musa. Dopo i giorni degli eccessi, delle passioni e della rutilante notorietà, arriva il tempo delle lacrime e del dolore. Senza mai tradire se stessa, fedele alle sue iperboli e ai suoi superlativi, se n’è andata Marta Marzotto, ultima vera regina dei salotti e della moda italiana.
Quel che avete letto non è altro che la sinossi della sua ricchissima biografia, Smeraldi a colazione. Le mie sette vite, edito da Cairo Publishing.
Ad annunciarne il decesso la nipote Beatrice Borromeo.
Malata da tempo nonchè fonte di ispirazione per la fantozziana Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare, la Marzotto si è spenta all’età di 86 anni. Intervistata da Marie Claire si disse contraria ai matrimoni gay, a suo dire ‘contronatura’, per poi chiudere con un ‘amo i froci, ma preferisco i proci. Scherzo… adoro i gay per davvero‘. Cosi come iil mondo LGBT adorava lei.

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