Solidarietà al Mario Mieli, indegnamente attaccato da Carlo Giovanardi

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mieli2Sono preoccupato che il governo italiano nello specifico tramite l’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) collabori con il Circolo Mario Mieli, intitolato ad un signore che scriveva a favore della pedofilia e della pederastia e del dovere di ogni madre di congiungersi con la figlia ed ogni padre con il proprio figlio”. “Il governo italiano continua a collaborare nonostante le interrogazioni presentate! Ma non vi vergognate a collaborare con un Circolo intitolato ad un signore pederasta e pedofilo? E’ come se il governo nel contrasto all’antisemitismo, collaborasse ad un circolo intitolato ad Adolf Hitler o Hermann Goering. Se esistono persone che inneggiano a queste patologie esistono anche preoccupazioni di questo tipo“.

Dichiarazioni fuori dal mondo rilasciate da Carlo Giovanardi, rispondendo in aula a Palazzo Madama a un intervento della senatrice de Biase (Pd) nell’ambito del dibattito sulla nuova legge sulle unioni civili. Attacco a cui l’attuale presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Mario Colamarino, ha così replicato.

Glielo dobbiamo proprio dire, “signor” Giovanardi, che Mario Mieli è morto nel 1983 (magari non se ne è ancora accorto) e che noi continuiamo ad essere fieri del nome che portiamo.
La nostra Associazione si è distinta in questi 35 anni di vita per la tenacia con la quale ha saputo farsi voce potente delle istanze della comunità lgbtqi, combattendo ogni battaglia con determinazione e abnegazione. Siamo stati coloro che hanno reso possibile il primo Gay Pride italiano e siamo stati i primi a costruire una rete di assistenza volontaria per i malati di Aids negli anni Ottanta. Per noi parlano le centinaia di altri progetti e interventi in ogni settore della nostra società e gli attestati di stima che riceviamo ad ogni livello. Troviamo per questo ancora più squallido il subdolo attacco nei nostri confronti.
Dopo che illustri e stimati esperti e politici hanno spiegato a più riprese che il ddl Cirinnà non è incostituzionale, ora Giovanardi vorrebbe farci credere e che i figli di famiglie omogenitoriali non crescono felici ed equilibrati, come invece accade. Certo, se non ci fossero intorno esseri meschini, razzisti e omofobi che li discriminano e non accettano di riconoscerli pienamente come tutti gli altri bambini, sarebbe perfetto. Sono gli stessi meschini, omofobi e razzisti che, come il “signor” Giovanardi, se ne vanno al Family Day, accanto a Forza Nuova e alle forze ultracattoliche e biecamente conservatrici. D’altronde non ci stupiamo affatto: le camaleontiche qualità del “signor” Giovanardi sono note a tutti, avendo fatto comunella a destra e sinistra come più gli è convenuto. Per questo, “signor” Giovanardi, non le diamo dell’onorevole‘.

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