Angelino Alfano dice NO alla trascrizione nei registri comunali delle nozze gay celebrate all’estero

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Nessuna azione, nessuna attività, nessuna decisione, nessuna direttiva dei sindaci, in materia di stato civile, può prescindere dal quadro normativo vigente nel nostro paese. Spetta al parlamento, nell’esercizio della sua discrezionalità politica, individuare le giuste forme di garanzia e di riconoscimento per tali unioni. Questo è a garanzia di tutti i cittadini e per una visione omogenea dell’applicazione delle nostre leggi sul territorio. Il sindaco, in questa materia, che rientra nella competenza esclusiva dello Stato, non agisce in via autonoma, ma opera nella veste di ufficiale di governo e, proprio per questo, deve attenersi alle direttive del Ministero dell’Interno‘.

Parole e pensieri di Angelino Alfano, che ha così risposto ad un’interrogazione parlamentare presentata da Gian Luigi Gigli, Piero Sberna e Lorenzo Dellai in merito alla trascrizione nei registri comunali delle nozze gay celebrate all’estero. Tutto è nato a Bologna, con il Sindaco Merola che disse sì alla trascrizione delle nozze di Sergio Lo Giudice, senatore PD, e Michele Giarratano. Scelta che fece tuonare il PREFETTO di Bologna, a cui Alfano ha quest’oggi dato pienamente ragione.
Perchè come da lui ricordato ‘spetta al parlamento, nell’esercizio della sua discrezionalità politica, individuare le giuste forme di garanzia e di riconoscimento per tali unioni’. E’ vero. Anzi no, è verissimo. Se non fosse che questo Parlamento non abbia mai fatto NIENTE in materia.
Quindi MA DE CHE CAZZO stamo a parlà, Alfano.
Agite, intervenite, discutete. Fate qualsiasi cosa, ma considerateci.

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