Se tira più un orso morto che un adolescente ucciso perché gay – i media italiani e Joao Antonio Donati

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Nell’ultima settimana di ‘informazione’ italiana c’è stato ampio risalto per l’Orsa del Trentino morta perché incapace di sopravvivere alla narcosi.
Si sono mobilitati telegiornali e carta stampata. Ex Ministri della Repubblica e personaggi della televisione. I social, poi, sono letteralmente esplosi.
Un Paese intero indignato per la morte di un’Orsa, braccata dalle autorità del Trentino dopo aver ‘aggredito’ un cacciatore di funghi nel pieno dell’estate. Peccato che l’animale stesse solo e soltanto proteggendo i propri cuccioli. L’ignobile caccia è finita in tragedia, suscitando sdegno ai quattro angoli d’Italia.
Nelle stesse ore dall’altra parte del mondo, in Brasile, un giovane ragazzo veniva stuprato e pestato a morte da un quasi coetaneo perché omosessuale.
Joao Antonio Donati il nome della vittima.
Andrie Maycon Ferreira Da Silva il nome dell’assassino, catturato ed arrestato.
Ebbene di questo secondo scempio che ha fatto il giro del mondo nessuno se n’è occupato, come denunciato in queste ore dall’associazione Arcigay Bat.
Non un giornale. Non un tg.
Non un sito d’informazione nazionale.
Eppure ce n’è di spazio sulle homepage di Corriere.it, Repubblica, IlFattoQuotidiano e compagnia danzante.
Talmente tanto spazio da dedicare intere colonne ad autentiche minchiate, ma non al giovane gay violentato, massacrato di botte e ‘segnato’ con un foglietto in bocca. Ovviamente a tinte omofobe. Persino dinanzi a LAURA PAUSINI, che via Facebook ha rimarcato l’episodio dicendo basta all’OMOFOBIA, nessuno ha battuto ciglio.
Non una riga, se non tra i siti a tematica glbtq come questo. Non un virgolettato. Non un accenno.
Come se l’assassinio di un omosessuale possa riguardare solo la comunità lgbtqi, senza pensare inoltre che è avvenuto in un Paese nel quale i gay possono sposarsi e adottare, ma paradossalmente la legge contro l’omofobia è prevista sono nei due Stati di Mato Grosso e Sergipe. Arcigay Bat ritiene che la migliore arma contro i pregiudizi siano la conoscenza e la condivisione, pertanto è giunta l’ora che lo Stato italiano si occupi di formare i futuri cittadini del proprio Paese attraverso campagne contro l’omotransfobia e il bullismo omotransfobico. La conoscenza è l’unico antidoto all’ignoranza, anche se l’episodio di cui riferiamo inerisce più alla follia. Per quanto riguarda il giovane Joao, invece, auspichiamo venga fatta giustizia e si decida di estendere il reato di omofobia a tutti gli Stati del Brasile“.
Parole condivisibili, ovviamente, per un’AGENDA SETTING che in Italia riesce il più delle volte a sbalordire.
Perché se un’ORSA morta è notiziabile, con tutto il rispetto dell’animale schifosamente ucciso, e un giovane ragazzo ammazzato di botte no, c’è davvero qualcosa che non torna in questo meraviglioso, strambo e tristemente sorprendente Paese.

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