Felice chi è diverso – Gianni Amelio al Festival di Berlino con un documentario gay

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Prima del trionfo a sorpresa di Sacro Gra, ‘benedetto’ da Bernardo Bertolucci 6 mesi fa al Lido, Gianni Amelio era stato l’ultimo regista italiano a vincere il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia con Così ridevano, anno 1998. Vinti anche 4 Nastri d’Argento e un David di Donatello, Amelio si prepara a volare al Festival di Berlino grazie ad un documentario, Felice chi è diverso, presentato nella sezione Panorama – Dokumente.
Un titolo prodotto da Luce-Cinecittà con Rai Cinema e con Rai Trade, con il contributo del Mibact – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale per il Cinema in collaborazione con Cubovision di Telecom Italia, che lo stesso Amelio ha così descritto:
Felice chi è diverso è un viaggio in un’Italia segreta, raramente svelata dalle cineprese: l’Italia del mondo omosessuale così come è stato vissuto nel Novecento, dai primi del secolo agli anni ’80, un viaggio fatto di storie raccolte dal Nord al Sud del Paese, di chi ha vissuto sulla propria pelle il peso di essere un ‘diverso’. Racconti di repressione, censura, dignità, coraggio, e felicità“.
Un progetto importante, perché portato avanti da uno dei registi italiani più premiati degli anni 90, direttore del Torino Film Festival dal 2008 al 2012 ed ora chiamato a dar luce all’Italia omosessuale, probabilmente impreziosita dalle immagini delle teche Rai e da sempre vista come ‘diversa’ dal mondo eterosessuale, cattolico e spesso fascista, tanto dall’averci per decenni umiliato, se non addirittura perseguitato, e non averci  ancora concesso ‘diritti’.
La speranza, ovviamente, è che Gianni Amelio possa raccogliere consensi alla Berlinale, per poi tornare nel suo Paese e mostrare l’ultima sua fatica agli italiani.
Possibilmente anche al cinema.

UPDATE: il film uscirà nelle sale i primi di marzo distribuito da LUCE-CINECITTÀ. Dio sia lodato.

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