E poi … arriva il giorno del matrimonio

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E poi torni a casa dai tuoi, perché c’è un evento particolare da dover festeggiare.
E poi ti ritrovi casa sommersa dai parenti più improbabili, in arrivo da centinaia di km di distanza, proprio per partecipare a quell’evento.
E poi sei quasi costretto a fare zig zag tra confetti e bomboniere, seminati ad ogni angolo della casa.
E poi vedi i tuoi genitori tanto emozionati da non ricordare di averli mai visti così felici.
E poi incontri sarti, in casa tua, che misurano abiti fatti su misura.
E poi ingrassi 3 kg in pochi giorni perché dalla cucina sfornano dolci e cibo in continuazione, e tu non riesci proprio a dir di no.
E poi scopri che una tua zia ha detto sì all’evento solo perché che tra gli invitati c’è  anche Luca Argentero.
E poi ti incazzi perché a quanto pare eri l’unico a non saperlo.
E poi vieni a sapere da tua madre che chiunque, ma proprio chiunque, sa della tua omosessualità, perché in vista dell’evento era doveroso farlo sapere a tutti. Ma proprio a tutti.
E poi provi a studiare le strade che ti permetteranno di arrivare fino in Campidoglio con la macchina.
E poi plani con i ricordi, pensando a te e a tua sorella, da piccoli, che ve le davate di santa ragione. Alle urla, ai pianti, ai litigi più stupidi, alle incomprensioni e a quella minuscola cameretta divisa per tanto, troppo tempo.
E poi cancelli quei ricordi con un sorriso, perché le vuoi un bene da matti e daresti un braccio per lei.
E poi arriva la mattina dell’evento, in cui ti vesti di tutto punto dopo aver chiamato il fabbro perché chiusi in casa per uno strano scherzo del destino che ha voluto distruggere la serratura della porta proprio oggi, ti prepari, e ti guardi allo specchio, in bagno. Con la consapevolezza che tutti quei fantastici ‘e poi’, in questo Paese, tu non li potrai mai vivere. E non per tua scelta, ma per un’immotivata,incostituzionale, arrogante, giurassica, bigotta ed omofoba  imposizione altrui. Niente bomboniere, niente sarti, niente parenti, niente cibo, niente dolci, niente sorrisi, niente amici, niente fabbro, niente crisi isteriche per una porta che non si vuole più aprire, niente testimoni, niente genitori entusiasti ed emozionati, niente Campidoglio e niente addii al celibato.
Niente matrimonio. Niente nozze. Niente di niente. Solo perché sei omosessuale.
E poi ti chiedi perché, ma non ottieni risposte.
Auguri sorella.

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