Nichi Vendola attacca la Roma di Alemanno: per i gay è pericolosa – e il Sindaco risponde così

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Il fatto che io sia insultato da fascisti e nazisti di vari network non è neanche oggetto di rammarico. Questo è il Paese dove il sigillo di normalità l’ha messo Giovanardi. Qui, un certo ambiente ecclesiastico impedisce perfino che si facciano norme per sanzionare la violenza. Qui siamo all’assuefazione. Devo sempre considerare ogni gesto che faccio, e questo è già una violenza. Continuo a fare la mia vita da persona sotto tutela (Vendola è stato vicepresidente della commissione Antimafia, ndr). Ma Roma negli anni di Alemanno ha visto lo sdoganamento dei piccoli gruppi dediti all’igiene del mondo. Non puoi non pensarci quando, per un minuto, cerchi di essere una persona normale che vuole prendersi un gelato a Campo de’ Fiori.  Questo clima mi impone di limitare gli spazi della mia vita privata. Sono costretto a gestire ogni mossa con molta prudenza. Se a Roma di sera mi viene voglia di fare due passi da solo, rinuncio. Mi chiedo continuamente che anno è e in quale parte del mappamondo mi trovo. Negli Stati Uniti come in America Latina, in Inghilterra come in Francia e in Israele il dibattito è sull’allargamento dei diritti civili. Ovunque, si discute di come dare ascolto alle persone che sono uscite dal cono d’ombra della paura, del silenzio, del senso di colpa e della vergogna. Per questo ho deciso nei prossimi giorni di presentare una proposta di legge per i matrimoni gay. Io non ho sciolto il mio partito nella coalizione. Se andremo al governo rispetteremo il programma, ma siamo liberi di presentare le nostre proposte. E io credo che questa partita vada aperta, non si può far vivere il dibattito sul filo del compromesso. Se no, tra poco, più che alla Francia saremo assimilati alla Russia di Putin. La sinistra ha sempre chiesto pochissimo: per paura degli anatemi delle gerarchie religiose si è accontentata di qualche modesto acronimo: i Pacs, i Di.co e alla fine non si è fatto mai nulla“.

Intervistato da IlFattoQuotidiano, Nichi Vendola attacca a testa bassa la Roma di Gianni Alemanno, quella di Casa Pound e dei fascisti del terzo millennio, quella degli Svastichella e delle tante aggressioni che soprattutto tra il 2010 e il 2011 caratterizzarono i primi anni del ritorno del centrodestra in Campidoglio. E lui, il Sindaco che il mondo deride, come avrà risposto all’affondo del Governatore pugliese? Così. Via Twitter. E qui, ufficialmente, mi cadono le braccia.

 

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