Lesbica pestata a sangue a Milano

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Update: “È stato individuato e denunciato per lesioni l’uomo che mercoledì scorso ha preso a pugni una ragazza lesbica in un ristorante di Milano perché, secondo la denuncia dell’aggredita, si stava baciando con la fidanzata. L’uomo, un esercente di 35 anni, con piccoli precedenti penali, ha ammesso alla Digos l’aggressione ma ha negato di averlo fatto per questioni omofobe”. E certo, l’ha presa a pugni per sport.

Una cena al giapponese con la compagna, un paio di foto, e una presenza ingombrante al tavolo vicino, con un uomo muscoloso che continua a guardare, commentando acidamente per tutta la sera. Fino allo sbotto della ragazza, e all’esplosione omofoba di lui, che la pesta a sangue. Tutto questo è avvenuto a Milano, alle ore 23 di ieri sera, al tavolo di un ristorante, per un episodio che allunga ancor di più la già infinita lista di ‘violenza omofoba’ di questi ultimi anni. Questo il racconto di ciò che è successo, pubblicato su LaRepubblica:
Erano passate da poco le 23, e mi trovavo nel ristorante di fianco con alcune mie amiche, quando a un certo punto, mentre pagavamo il conto, abbiamo sentito alcune persone che urlavano ‘si stanno pestando’. Ci siamo girate e abbiamo visto un uomo robusto, sui 35 anni, pelato e tatuato, con un fisico davvero imponente, prendere a pugni una ragazza. Pochi secondi, il tempo di dare tre o quattro cazzotti. Nessuno è riuscito a fare niente, anche perché è successo tutto in pochissimo tempo”. “È stata pestata perché mentre faceva una foto con la fidanzata, dal tavolo accanto questo tizio, che per tutta la sera le importunava con occhiate e battute chiaramente omofobe, l’ha appellata molto poco carinamente e lei ha risposto”. “Gli ha detto ‘ma non sei gay anche tu?’. Quanto è bastato a farlo andare su tutte le furie. “L’ha pestata solo perché non gradiva vederla teneramente insieme con la fidanzata” “La ragazza era in stato di shock e aveva la maglietta insanguinata. Era impressionante. Mi diceva che aveva dolore al naso e che forse era rotto“.
Siamo così arrivati ANCHE alle botte nei confronti delle ragazze, ai pugni alle donne.
A cosa servirebbe una LEGGE CONTRO L’OMOFOBIA? Ad evitare che tutto ciò si ripeta con la costante quotidianità di questi ultimi mesi, che vedono l’attacco ai gay, che sia fisico o anche solo verbale, praticamente all’ordine del giorno.
  E soprattutto a mandare al gabbio le teste di cazzo responsabili come l’energumeno di ieri sera, a cui un bel paio di pugni sullo scroto, alternati a qualche ginocchiata ben assestata, non glieli toglierebbe proprio nessuno. E il bollettino di botte, insulti, offese e calunnie, continua. Nel silenzio indifferente della politica nostrana, preoccupata dal dover far SPARIRE le telefonate di Berlusconi sul caso Ruby/Tarantini, mentre il paese va a puttane, e gli omosessuali quotidianamente ‘al rogo’. Benvenuti in Italia, Terzo mondo d’Europa.

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